Il presidente Macron, che intende nominare un successore già entro poche ore, ha annunciato che parlerà alla Nazione giovedì sera
Il governo di Michel Barnier è durato soltanto tre mesi: una mozione di sfiducia della "gauche", votata anche dall'estrema destra di Marine Le Pen, è passata con una larga maggioranza in Assemblée Nationale. È il secondo esecutivo della Quinta repubblica rovesciato da una mozione di sfiducia dopo quello di Georges Pompidou nel 1962. il primo ministro Michel Barnier presenterà le dimissioni giovedì alle 10. Il presidente Macron, che intende nominare un successore il prima possibile, ha annunciato che parlerà alla Nazione sempre giovedì alle 20.
La mozione è stata adottata con 331 voti, ben oltre i 289 necessari.
"Non la considero una vittoria". Lo ha detto Marine Le Pen, leader dei deputati del Rassemblement national, dopo che è stata approvata la mozione di sfiducia. "La scelta che abbiamo fatto è quella di proteggere i francesi", ha detto a Tf1.
"L'unico sovrano nella Repubblica è il popolo, che in qualsiasi momento può decidere che possiamo cambiare il corso della Storia. Il caos è Emmanuel Macron che ha metodicamente distrutto i servizi pubblici per sette anni. E' arrivata la sfiducia popolare. L'intera politica di Emmanuel Macron è sconfitta. Gli chiediamo di andarsene. L'unica soluzione è un'elezione presidenziale anticipata". Lo ha detto Mathilde Panot, capogruppo dei deputati di La France Insoumise.
Il crollo, con un Paese senza governo, senza una direzione precisa da seguire e senza Manovra finanziaria di fronte a un deficit pubblico da record, affonda le sue radici nella serata shock del 9 giugno. Sconfitto sonoramente alle elezioni europee, vinte secondo ogni previsione da Marine Le Pen, Emmanuel Macron prende tutti in contropiede e in diretta tv annuncia di aver già disposto lo scioglimento dell'Assemblée Nationale. Afferma di farlo per chiedere la fiducia ai francesi per andare avanti, ma nessuno approva la scelta, tutti prendono le distanze, consapevoli che quella fiducia nei secondi cinque anni di Macron non c'è da parte dei francesi.
Poco più di un mese dopo, in una lettera ai francesi, Macron esclude di voler varare un governo di sinistra, rifiutando la candidatura di Lucie Castets, avanzata dal Nuovo Fronte Popolare, e proponendo invece di pescare il premier fra i moderati e il centrodestra. Emerge il Républicains Barnier, al quale dà il via libera il Rassemblement National di Marine Le Pen. Da allora non ha perso occasione di far valere tutto il suo potere sul governo.