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Giovedì è atteso il voto decisivo all'Assemblea nazionale: saranno necessari i voti della destra. Prosegue la mobilitazione nel Paese con oltre 300mila persone in piazza sabato
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In Francia il Senato, a maggioranza di destra, ha approvato con 195 voti a favore e 112 contrari la contestata riforma delle pensioni. Il voto è arrivato dopo dieci giorni di acceso dibattito e al termine di una nuova giornata di proteste. Ora manca il passaggio all'Assemblea Nazionale, previsto per giovedì; secondo la premier Elisabeth Borne, comunque, "esiste una maggioranza in Parlamento" per votare la riforma. Il testo prevede l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni.
La misura principale della riforma è l'innalzamento dell'età minima di pensionamento a 64 anni, da 62 anni, considerata da molti ingiusta nei confronti delle persone che hanno iniziato a lavorare giovani. La riforma aumenta anche il numero di anni di contributi versati necessari per ricevere una pensione completa.
"Continuerò a profondere le mie energie con tutto il governo affinché si arrivi alla fine del processo democratico e che questo testo sia votato", ha aggiunto Borne, precisando di essere "certa che in Parlamento ci sia la maggioranza per votare questo disegno di legge necessario per il nostro Paese e che ognuno si assumerà le proprie responsabilità".
Il prossimo passaggio del disegno di legge è quello della commissione paritetica mista: un gruppo di senatori e deputati si riunirà mercoledì per tentare di redigere una bozza di compromesso tra le due Camere che dovranno poi votare separatamente questo testo il giorno successivo. Resta incerto il voto favorevole dell'Assemblea nazionale, dove il governo può contare solo la maggioranza relativa e dove sarà decisivo il sostegno della destra per approvare il disegno di legge.
Qualora il governo non riuscisse a trovare i voti all'Assemblea nazionale, Borne potrebbe utilizzare uno strumento costituzionale raramente utilizzato e molto controverso, noto come articolo 49/3, per far passare il testo senza voto. Si tratta di una procedura che consente una votazione unica sull'intero disegno di legge senza mettere ai voti gli emendamenti su cui il governo ha una posizione contraria. Dure le proteste dei senatori delle forze di sinistra che hanno contestato l'adozione dell'articolo 44 e le limitazioni che pone al regolare processo di approvazione parlamentare.
I sindacati, che si sono ferocemente opposti alle misure, sabato speravano ancora di costringere Macron a fare marcia indietro e sono scesi nuovamente in strada per protestare. Il ministero dell'Interno ha detto che 368mila persone si sono presentate in piazza in tutta la Francia, meno della metà del milione che la polizia aveva previsto. A Parigi, 48.000 persone hanno preso parte alle manifestazioni, rispetto alle previsioni della polizia di circa 100mila.