Il figlio, che pesava appena 25 chili, ha però difeso la donna affermando di non essere stato mai maltrattato. Il 5 ottobre al via il processo.
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Siamo in Francia, a Rennes, nel luglio del 2022. Una madre, Stephanie, e suo figlio 14enne si recano all'ospedale per un'allergia del ragazzo. I dottori si trovano davanti un adolescente deperito, che pesa appena 25 kg ed è alto un metro e 47. Il giovane è in pessime condizioni di salute e ha difficoltà nel linguaggio, per cui i dottori decidono di avvisare i servizi sociali, che scoprono una situazione ai limiti del surreale. L'esistenza del ragazzo, nato all'estero, è stata infatti tenuta nascosta a tutti per quattordici anni.
La 48enne aveva provveduto personalmente all'educazione del figlio - cosa illegale in Francia senza un permesso speciale - ma non solo. Il giovane non era mai stato vaccinato e non era mai andato da un medico, prima dell'allergia che ha obbligato la madre a portarlo in ospedale. La donna, agli inquirenti, ha spiegato di non aver mai fatto mancare niente al figlio e che è sempre stato nutrito in modo adeguato.
"Eravamo felici, e adesso siamo infelici entrambi - ha ripetuto disperata Stephanie - abbiamo vissuto per una decina di anni a Parigi. Andavamo nei musei e a teatro, a mio figlio non è mai mancato nulla". Secondo l’avvocato della donna, il ragazzino "ha un alto potenziale intellettuale, si è istruito da solo, è appassionato di storia, è più maturo della sua età, ma ha vissuto quasi simbiosi con la madre".
Il minore, che da luglio vive in comunità, ha ribadito di essersi sempre trovato a suo agio con la madre e che ora non ce la farebbe ad andare avanti di lei. "Qualcuno crede che io vivessi come un vampiro, ma è completamente falso - si legge nella sua testimonianza -. Non ho mai vissuto da recluso, per esempio ho partecipato a tornei di carte. Vivevo in un ambiente molto ricco, mia madre mi portava dagli antiquari, nelle librerie, facevo cose che mi piacevano. Adesso in istituto subisco le violenze e gli insulti degli altri bambini - continua il 14enne, come riporta il quotidiano Le Figaro -. Ora resto spesso chiuso nella mia camera a leggere per ore e ore. Voglio tornare da mia madre". Anche per quanto riguarda cibo, il giovane ha affermato di non aver mai avuto problemi: "A casa, se avevo fame, potevo prendere quello che volevo, da quando sono qui, è stato l'esatto contrario. Non tutto mi piace e spesso devo comprarmi da mangiare con i soldi che mi dà mia madre quando ci vediamo"
Il processo stabilirà anche quanto ci sia di patologico nella relazione tra i mamma e figlio. La madre dovrebbe essere incriminata per aver violato la legge sull'obbligo scolastico, ma le accuse sono molto più gravi, in quanto è indagata anche per aver violato leggi che tutelano la salute e l'incolumità di un minore. La donna rischia fino a sette anni di carcere e 100.000 euro di multa.