Tutti i religiosi ospiti dell'istituto sono stati liberati dalle teste di cuoio intervenuto ma l'assalitore è riuscito a fuggire
Un uomo armato e incappucciato ha fatto irruzione in un centro di anziani religiosi a Montferrier-sur-Lez, a nord di Montpellier, nel sud della Francia. Sono intervenute le teste di cuoio con un'operazione che ha portato alla liberazione di tutti i religiosi. L'assalitore, che ha ucciso la guardiana all'ingresso dopo averla legata e imbavagliata, si è però dato alla fuga.
Generalità e movente ignoti, l'individuo, armato di un fucile a canne mozze e di un coltello ha prima legato e imbavagliato, poi ucciso con diverse coltellate la custode che gli aveva aperto la porta. Al momento la prefettura propende per la semplice "azione criminale", un movente di delinquenza comune o di follia. Ma la pista terroristica "non è esclusa".
L'uomo, armato, viene cercato ovunque, nelle cantine, negli edifici adiacenti. I 60 monaci, le suore, i cinque o sei impiegati laici che lavoravano in quel momento nella casa di riposo, sono stati messi in salvo dai reparti speciali. I primi ad arrivare sono stati una quindicina di teste di cuoio del gruppo PSIG-Sabre, di stanza nella regione. Raggiunti da gendarmi e da uomini del RAID di Lunel e di Montpellier. A telefonare alla polizia, pochi minuti dopo l'irruzione, è stata la donna poi uccisa. Probabilmente è stata legata e imbavagliata dopo che il killer si è accorto che aveva dato l'allarme. Quindi l'omicidio, commesso con una serie di coltellate, ripetute.
I tre piani dell'edificio sono stati "bonificati" uno dopo l'altro, gli anziani monaci, a gruppi - prima di 15, poi di 30 - sono stati messi in salvo. Ma dell'uomo protagonista dell'irruzione omicida, che ha agito da solo, nessuna traccia.
La diocesi di Montpellier sotto shock - "E' uno shock, non sappiamo perché un tale dramma, non abbiamo alcuna idea del motivo dell'intrusione in questa casa di riposto di religiosi che accoglie degli ex missionari in Africa. E' un posto di campagna, un posto molto tranquillo". Lo ha detto il portavoce della diocesi di Montpellier (èe'rault) Wayne Bodkin.