Si allunga l'elenco delle morti legate all'omicidio della giornalista e del telereporter Miran Hrovatin. Non si esclude la matrice jihadista: la vittima aveva disponibilità economiche che avrebbero fatto gola ad al Shabab
Una bomba sotto il sedile dell'auto ha ucciso Hashi Omar Hassan, il somalo condannato e poi assolto per l'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. I due reporter furono uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, mentre lavoravano a un'inchiesta sui traffici di rifiuti e armi. Hassan fu condannato in secondo grado e in Cassazione per aver fatto parte del commando che uccise i giornalisti italiani, ma un successivo ricorso portato all'assoluzione dopo 17 anni di reclusione. Lo Stato italiano lo ha risarcito con 3 milioni di euro.
L'inchiesta sulla morte dell'inviata del Tg3 Ilaria Alpi e del telereporter Miran Hovatin è tutt'ora in corso. Secondo la famiglia Alpi, nel corso delle indagini, i depistaggi furono molteplici.
Il caso - Secondo le prime ricostruzioni a causare l'esplosione è stato uno ied (acronimo di "ordigno esplosivo improvvisato") collocato sulla sua auto. L'azione non è stata rivendicata ma il modus operandi sembrerebbe quello dei militanti di al Shabab, gruppo terroristico di matrice jihadista. Hassan è morto nel quartiere di Dharkaynley, nella zona meridionale della capitale somala.
La storia - Tornato libero dopo quasi 17 anni di carcere, Hassan sognava di avviare un'attività di import-export nel suo Paese. Proclamatosi sempre innocente, una volta scarcerato il suo desiderio era fare qualcosa per la Somalia e per la sua famiglia. Immaginava un futuro diverso per la propria patria, flagellata da violenza e terrorismo.
Il legale di Hassan - "Non c'è alcun collegamento tra la morte di Hassan con quanto avvenuto a Ilaria e Miran" sono le parole dell'avvocato Tonino Moriconi, difensore di Hassan, che ha sottolineato come il processo di revisione abbia confermato la sua completa estraneità ai fatti.
Per Moriconi i colpevoli sono i terroristi islamici: "Lo hanno ammazzato a scopo di estorsione. Sono persone in cerca di soldi per gli attentati, lui li aveva per il carcere patito in Italia" ha spiegato. "I tre milioni ricevuti lo hanno ammazzato. I terroristi lo hanno saputo e dopo qualche estorsione, a cui Hassan non ha ceduto, lo hanno fatto saltare in aria. La tecnica del suo attentato dice tutto".
L'indagine - Luce sulla vicenda, questa è la richiesta di Federazione nazionale della stampa italiana, l'Ordine dei giornalisti e l'Unione sindacale dei giornalisti Rai. Nelle prossime ore verrà depositata la richiesta ufficiale alla Procura di Roma, tramite l'avvocato Giulio Vasaturo, "per sollecitare indagini sulle dinamiche dell'attentato, anche al fine di verificare eventuali legami questo delitto e l'inchiesta sull'omicidio Alpi-Hrovatin ".
"Siamo molto turbati dalla tragica uccisione di Hashi, faremo di tutto per far luce sullo scenario dietro l'assassinio di Hassan" ha osservato Vasaturo. "Sono numerose le morti misteriose legate a questo caso, come quella dell'autista di Ilaria, Ali Abdi, il cui cadavere venne ritrovato in un albergo di Mogadiscio poco la sua testimonianza - ha spiegato - O anche Starlin Arush, attivista somala amica dell'inviata del Tg3, uccisa nel 2003 da un commando di sicari a Nairobi."