L'11 marzo 2011 un violento sisma/tsunami provocò la morte di circa 18.000 persone e diede il via catastrofe nella centrale nucleare Dai-ichi
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Il Giappone si è fermato per ricordare le vittime del triplice incidente che colpì la nazione esattamente 5 anni fa, l'11 marzo del 2011, con il sisma/tsunami costato la vita a circa 18.000 persone e la catastrofe nucleare nella centrale di Fukushima. Durante la cerimonia al Teatro Nazionale di Tokyo, a cui hanno partecipato l'imperatore Akihito con la consorte Michiko, assieme al premier Shinzo Abe, è stato osservato un minuto di silenzio.
Le cerimonie di commemorazione si sono susseguite fin dall'alba nelle tre prefetture di Fukushima, Miyagi a Iwate. Centinaia le persone che si sono riunite in preghiera. Secondo l'Agenzia nazionale di polizia, l'onda dello tsunami che 5 anni fa devastò la costa nord est della regione del Tohoku, ha provocato 15.894 morti accertati e 2.561 dispersi, distruggendo e danneggiando circa 400mila edifici.
Ancora oggi nelle tre prefetture quasi 58mila persone vivono nei complessi di prefabbricati adibiti a centri di accoglienza, per gran parte persone anziane vulnerabili a problemi fisici e mentali connessi all'incidente. Gli sfollati totali si aggirano intorno ai 174mila.
Dibattito aperto sul nucleare - Mentre il processo di smantellamento dell'impianto di Fukushima prosegue senza sosta, si infiamma sempre più il dibattito tra l'opinione pubblica, preoccupata da una dipendenza dal nucleare, e l'esecutivo del premier Shinzo Abe, deciso ad un riavvio delle centrali con maggiore sollecitudine nel rispetto di standard di sicurezza più elevati. In un sondaggio a livello nazionale dell'agenzia Kyodo, due terzi dei governatori, sindaci e amministratori locali domandano una riduzione dell'impiego del nucleare, mentre alcuni auspicano una chiusura definitiva dei reattori.
Radioattività 35 volte superiore alla norma - "Dopo cinque anni è ancora allarme" a Fukushima, dove "i livelli di radioattività" risultano "35 volte superiori alla norma". Lo riferiscono gli esperti di Green Cross, associazione ambientalista che ha effettuato i campionamenti nella prefettura del centro nipponico per valutare gli attuali rischi per l'uomo e l'ambiente. L'organizzazione lancia anche un "appello alle autorità per estendere il raggio di evacuazione dalla centrale nucleare".