"Show" di Putin con il principe ereditario saudita bin Salman, sospettato di essere il mandante dell'assassinio di Khashoggi
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E' braccio di ferro per il comunicato finale del G20 di Buenos Aires, con la delegazione americana guidata dal falco John Bolton pronta a chiamarsi fuori. Washington, infatti, ha fatto sapere che "si opporrà con forza ad un linguaggio che pregiudica le sue posizioni". I nodi principali da sciogliere riguardano il commercio internazionale e il cambiamento climatico.
Fonti russe hanno ipotizzato da parte loro anche la possibilità che alla fine il G20 rinunci alla pubblicazione di una "Dichiarazione di Buenos Aires" alla fine dei lavori. Ma la presidenza argentina ha gettato acqua sul fuoco ed il ministro degli Esteri, Jorge Faurie, ha assicurato che "progressi sono stati fatti sul tema commerciale", mentre si sta cercando di trovare una formula "accettabile per Trump" sulla questione climatica.
A sostegno di questo sfumato ottimismo del capo della diplomazia argentina si è schierata la vice ministro argentina Laura Jaitman, secondo la quale "i leader mondiali hanno messo a segno progressi nei colloqui sulle sfide delle economia globale riguardanti le finanze ed il commercio. La 'sherpa' argentina ha assicurato al riguardo che l'ospite della Casa Bianca è stato "molto attivo ed impegnato nel dialogo con tutti gli altri membri".
"Show" di Putin con bin Salman: i due si danno il cinque - Sullo sfondo del G20 lo "show" di Vladimir Putin con Mohamed bin Salman, che è sospettato di essere il mandante dell'assassinio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Il leader del Cremlino e il principe ereditario saudita, prima di sedersi uno a fianco all'altro al tavolo dei leader del G20, hanno infatti dato vita a uno spettacolo del tutto inusuale, dandosi persino il cinque e tornando a stingersi vigorosamente la mano tra battute e risate.