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L'asse tra Roma e Washington è sempre più saldo. Ambiente e diritti sono stati al centro della discussione
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L'incontro "bilaterale con Biden è andato molto bene". Lo dichiara Mario Draghi al termine del faccia a faccia col presidente Usa avuto a margine del G7 in Cornovaglia. "I due pilastri della politica estera italiana sono l'europeismo e l'atlantismo. Con Biden siamo d'accordo su molti temi: donne, giovani, difesa degli ultimi, diritti umani, civili e sociali e tutela dell'ambiente che è il tema chiave della nostra presidenza G20", ha detto Draghi.
Diritti e ambiente, questi i temi che sorreggono l'asse portante tra Mario Draghi e Joe Biden e che sono stati al centro del faccia a faccia di mezz'ora sulla spiaggia della Cornovaglia, sede del G7. Un incontro "andato molto bene", come detto dagli stessi protagonisti. Il primo colloquio tra i leader di Italia e Usa è avvenuto nella cornice di Carbis bay a margine del G7, all'esterno del cottage del presidente Usa. E serve a cementare
rapporti bilaterali che sono centrali nella politica estera del governo italiano: "Europeismo e atlantismo", sottolinea Draghi.
La Cina presenza "invisibile" nei colloqui - Tanti i dossier su cui lavorare insieme e che vengono discussi anche nel formato multilaterale con i 7 Grandi, dalle relazioni con la Cina (anche se non è stato un argomento discusso) alla spinta ad una crescita mondiale più equa, da dossier come i vaccini alla lotta alle pandemie, dalla Nato al rilancio del multilateralismo che passa anche dal G20 italiano. "Donne, giovani, difesa degli ultimi, diritti umani, diritti civili, diritti sociali e tutela dell'ambiente che è il tema chiave della nostra presidenza del G20": al termine del colloquio sono questi i temi su cui Draghi dice di aver registrato una piena sintonia con il presidente Usa.
Le tre linee di Draghi per trattare con Pechino - I diritti sono anche uno dei nodi al centro del dossier dei rapporti con Pechino, che tiene banco nella seconda giornata di lavori del G7, con qualche difficoltà a conciliare la linea soft degli europei alla spinta di Washington per una posizione molto più dura nei confronti del Dragone. A sera comunque sembra maturare una posizione comune. Draghi e Biden, secondo fonti italiane, non toccano il tema nel colloquio bilaterale, ma al tavolo del summit il premier italiano dettaglia la sua posizione. Il presidente del Consiglio concorda con la posizione espressa dalla maggioranza dei Paesi del G7 sulla necessità di avere un approccio di tre tipi con la Cina: cooperare in alcune aree come la lotta al cambiamento climatico, competere in altre come il commercio e le catene globali del lavoro, e contrapporsi su temi come il rispetto dei diritti umani e civili.
La scelta è avviare iniziative informali da parte del G7 per stabilire un approccio comune nei confronti della Cina. Draghi, insieme con la cancelliera Merkel e gli altri leader, sottolinea come sia importante che l'iniziativa dei sette Grandi, spinta dagli Usa, non sia percepita come antagonista alla Cina, ma finalizzata a proporre un'agenda alternativa in cui altri Paesi del mondo possano riconoscersi. Pone l'accento sui diritti Biden e su questo Draghi si trova in piena sintonia. Già in passato, in ruoli diversi, avevano avuto l'occasione di incontrarsi. Il primo colloquio da capi del governo non figura nell'agenda della Casa Bianca come bilaterale ma è un intenso confronto di mezz'ora. Alla guida da pochi mesi dei rispettivi Paesi, con il difficile compito di portarli fuori dalla pandemia e innescare nuova crescita, registrano un accordo anche sulla politica economica: Biden la vuole "più inclusiva e giusta", Draghi punta sulla "coesione sociale".
Un vertice a Washington a settembre? - Tanti i dossier di interesse dell'Italia, che potrebbero essere approfonditi a settembre in un incontro alla Casa Bianca. Con Biden è possibile l'allentamento dei dazi imposti da Trump all'Europa sull'acciaio e l'alluminio. Ma cambia la prospettiva anche sulla Libia: superare il disimpegno dell'ex inquilino della Casa Bianca è cruciale per poter frenare le ingerenze di Russia e Turchia e lavorare con più forza alla stabilizzazione del Paese e - cosa importante per Roma - al controllo dei flussi migratori. Infine il dossier Nato: nel prossimo anno l'Italia si giocherà la partita per la presidenza. Barack Obama aveva promesso il suo sostegno ad un incarico italiano, che potrebbe andare a nomi come Enrico Letta o Federica Mogherini, ma in campo c'è anche la Gran Bretagna con l'ex premier Theresa May.
Biden e l'amore per Capri - Alla fine del faccia a faccia, Biden ha raccontato a Draghi tutto il suo amore per l'Italia e per Capri in particolare. "Considera di avere un invito permanente", lo ha salutato il premier.