Emily McNamara, per anni bullizzata a scuola, lavorava da pochi giorni in un caffè quando ha ricevuto il rimprovero dell'imprenditrice
"Non tollererò più che tu venga a lavoro con segni sul collo, che credo siano succhiotti, e sotto l'influenza dell'alcool". Quando Emily McNamara, quindicenne del Lancashire, in Inghilterra, ha aperto la sua posta Facebook e ha letto questo messaggio, ha pensato all'ennesimo scherzo, di cui per anni era stata vittima a scuola a causa della sua acne. A scriverle invece era stato proprio il suo capo, Elicha Scott, responsabile dell' "Imposta Coffee", caffetteria in cui la studentessa lavorava da pochi giorni.
Superata l'incredulità iniziale, Emily non solo ha risposto a tono alla donna, ma indignata ha pubblicato il suo messaggio sui social, dove è stato condiviso da migliaia di utenti.
L'adolescente, per anni bullizzata per i segni dell'acne che durante la pubertà le erano comparsi su viso, collo o schiena, ha precisato all'imprenditrice che quelli per cui l'aveva minacciata di licenziamento non erano tracce di una serata o nottata d'amore, ma di un disturbo per cui si stava curando da almeno due anni.
Elicha Scott su Facebook ha rimproverato la neoassunta per essere stata inefficiente sul posto di lavoro, distratta e poco lucida perché ubriaca. Anche a quest'accusa, la studentessa, che lavorava come cameriera solo il fine settimana, ha risposto in maniera secca e decisa: "Non ero sbronza, venivo da una nottata trascorsa accanto a mia nonna. Che non sia stata ineccepibile, ad esempio scottandomi e quindi apportando danni solo a me stessa e non ai clienti o ad altri, credo sia giustificabile: lavoravo nel suo caffè da appena due giorni. Non ho avuto nemmeno il tempo di imparare cose per cui non ho ricevuto mai un'adeguata formazione".
Allibita anche la madre di Emily, la 33enne Tracey Yates, che quando ha saputo dell'attacco a sua figlia, ha così commentato: "E' riprorevole che una donna, e non una ragazzina, obietti cose del genere a una giovane dipendente utilizzando i social. Sarebbe stato più maturo parlarle da vicino".
Dal canto suo, la propietaria del caffè non ha mostrato alcun pentimento e, contattata da diversi giornali locali, ha replicato piuttosto scocciata: "Questa storia è patetica. Sono stufa di persone che cercano di farmi sentire come se fossi io la cattiva. Non ho fatto nulla di strano, sto solo cercando di gestire un'impresa".
Un'impresa che da questo momento dovrà cercare una nuova dipendente per il fine settimana, perchè Emily ha concluso il suo messaggio non lasciando dubbi sulle sue intenzioni: "Ho fatto del mio meglio, mi spiace che non sia bastato. Mi piace lavorare con persone che mi mettano a mio agio. Dopo questo messaggio, io non lo sarei, quindi non verrò il prossimo sabato e neanche quello dopo. Si cerchi qualcuno di più adatto".