Aveva pagato 34mila euro la giovane vietnamita diventata il simbolo di questa tragedia, che scrisse un sms alla madre poco prima di morire
L'autista del Tir dell'orrore, all'interno del quale c'erano 39 migranti morti, è stato incriminato per altrettanti omicidi colposi. Lo ha reso noto la polizia britannica in seguito al ritrovamento del camion a Greys, nell'Essex. L'uomo, Maurice Robinson, 25 anni, era stato arrestato poco dopo la macabra scoperta. E' accusato anche di traffico di esseri umani e reati legati a immigrazione e riciclaggio di denaro.
34mila euro per morire soffocata - La giovane vietnamite diventata il simbolo dell'ultima strage dei migranti avrebbe pagato 34mila euro per morire soffocata nella cella frigorifera di quel Tir. Si tratta della 26enne Pham Thi Tra My, che da quella cella ha mandato il tragico messaggio alla madre "Ti amo, sto morendo", poco prima della tragica fine. Le altre vittime sono ancora senza nome e senza nazionalità.
Morti ancora senza un nome - Inizialmente la polizia britannica aveva parlato di migranti cinesi, a successivamente si sta rafforzando che quei morti siano tutti, o quasi, vietnamiti. Servirà tempo per stabilirlo, anche perché sono pochi i documenti trovati addosso a quelle persone.
Pham, partita da un villaggio del Vietnam - A rivelare il prezzo esorbitante di quel viaggio della morte sono stati proprio i genitori di Pham Thi Tra My, l'unica vittima della quale si conosce il nome. che vivono in un villaggio della provincia di Ha Tinh e guadagnano insieme circa 400 dollari al mese. Hanno raccontato i sacrifici fatti per dare alla figlia l'opportunità di costruirsi una nuova vita lontano da casa. I trafficanti, ha confessato il padre, "non sapevano con quali mezzi sarebbero partiti ma mi avevano assicurato che era una rotta sicura. Se avessi saputo su che mezzi avrebbero viaggiato, non l'avrei lasciata andare". Prima di quella tragica fine, Pham era sopravvissuta a un viaggio lunghissimo dalla Cina alla Francia, fino al Belgio. La madre spera ora solo di portare a casa il corpo di sua figlia.
"Temo che anche mio figlio fosse su quel Tir" - Intanto il padre di un altro ragazzo vietnamita, Nguyen Dinh Luong, 20 anni, ha detto di temere che anche suo figlio sia tra quei cadaveri. Non ha più sue notizie da una settimana, quando gli rivelò che stava per partire proprio verso la Gran Bretagna. VietHom, un'organizzazione della comunità vietnamita in Gran Bretagna, ha detto di aver inviato alle autorità britanniche le foto di venti persone che risultano scomparse. E le famiglie di alcuni di loro sostengono che sono oltre cento le persone partite per il Regno Unito a bordo di tre diversi Tir e che gli altri due sono arrivati a destinazione.
Interrogatori - Continuano intanto gli interrogatori delle altre persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta su quel Tir. Oltre all'autista, anche una coppia di inglesi e un 48enne nordirlandese. A questi si è aggiunto un altro 20enne del Nord Irlanda, fermato al porto di Dublino.