Approvata in Parlamento

Gb, l'Illegal Migration Bill è legge: cosa prevede la contestata stretta sull'immigrazione

Chi è entrato illegalmente nel Regno Unito non potrà presentare domanda d'asilo, verrà rimpatriato e non potrà più fare ritorno. Tra i Paesi di destinazione il Ruanda. Le critiche dell'Unhcr e della Corte europea dei diritti dell'uomo

21 Lug 2023 - 13:14
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© Ansa  | La nave-condominio Bibby Stockholm. Comparsa nei pressi dell'isola di Portland, ospiterà oltre 500 migranti, prima della loro espulsione dal Regno Unito
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© Ansa  | La nave-condominio Bibby Stockholm. Comparsa nei pressi dell'isola di Portland, ospiterà oltre 500 migranti, prima della loro espulsione dal Regno Unito

© Ansa | La nave-condominio Bibby Stockholm. Comparsa nei pressi dell'isola di Portland, ospiterà oltre 500 migranti, prima della loro espulsione dal Regno Unito

© Ansa | La nave-condominio Bibby Stockholm. Comparsa nei pressi dell'isola di Portland, ospiterà oltre 500 migranti, prima della loro espulsione dal Regno Unito

Concluso il passaggio in Parlamento, in Gran Bretagna l'Illegal Migration Bill è ora legge. Dopo il voto del 18 luglio 2023, la contestata stretta sull'immigrazione irregolare deve ancora passare attraverso l'ultima fase, l'assenso reale: previsto inizialmente per giovedì 20 luglio e considerato una pura formalità, è l'ultimo passaggio prima che la misura diventi a tutti gli effetti applicabile. Sono mesi che la legge fa discutere, a livello nazionale e internazionale, venendo bocciata dalla Corte d'Appello di Londra e sollevando le critiche dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e della Corte europea dei diritti umani (Cedu). Cosa prevede dunque la nuova stretta sull'immigrazione tanto voluta dal governo conservatore di Rishi Sunak?

Nessuna permanenza, rimpatri immediati, nessuna possibilità di ritorno

 L'Illegal Migration Bill mira a impedire la permanenza nel Regno Unito di chiunque sia entrato nel Paese attraverso una rotta che il governo considera irregolare. Spesso si tratta di migranti transitati per Paesi considerati sicuri, come la Francia, e arrivati nel Regno Unito attraverso il Canale della Manica. Una volta identificati, i migranti saranno detenuti, senza possibilità per i primi 28 giorni di ottenere un appello e senza nemmeno la possibilità di presentare domanda d'asilo. Queste persone saranno rispedite nel proprio Stato di provenienza o in un Paese sicuro. Una volta rimosse, non potranno mai più fare ritorno: sarà possibile contestare legalmente tali rimozioni, ma solo quando saranno già avvenute e il migrante non si troverà più nel Regno Unito. Esistono diversi accordi di rimpatrio, ma il più celebre è quello firmato nel 2022 con il Ruanda: in cambio di circa 140 milioni di euro, il Paese africano si è impegnato ad accogliere i migranti arrivati illegalmente nel Regno Unito.

L'aumento degli sbarchi

 La stretta sull'immigrazione - un'eredità del governo di Boris Johnson - arriva in seguito all'aumento degli sbarchi: nel 2022 gli arrivi su piccole imbarcazioni hanno superato quota 45 mila, un aumento del 60% rispetto agli oltre 28 mila giunti nel 2021. L'incremento dei flussi era stata una delle ragioni della Brexit: i migranti vengono percepiti come una minaccia al sistema di welfare e come un fattore di competizione per i lavoratori britannici.

La legge viola il diritto internazionale

 La legge è stata criticata da più parti. Anzitutto, dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), in quanto impedisce del tutto la presentazione delle domande d'asilo, a prescindere che queste siano poi giudicate valide o meno. Ciò violerebbe il diritto internazionale, negando un principio stabilito in numerosi documenti firmati dal Regno Unito, come la Convenzione sui rifugiati del 1951, la Convenzione relativa allo statuto delle persone apolidi del 1954 e la Convenzione sulla riduzione della apolidia del 1961. Una grave violazione, dunque, a maggior ragione se si considera che tre quarti delle domande d'asilo valutate nell'ultimo anno sono state ritenute valide. La legge, inoltre, nega la dovuta protezione ai minori, anche a quelli a rischio persecuzione o vittime di una violazione dei diritti umani: la detenzione potrebbe avere un impatto devastante sulla salute di bambini. Peraltro, c'è chi sostiene che manchino indicazioni su una chiara via di espatrio con Paesi terzi: il rischio è che questi migranti rimangano in un limbo, continuando a vivere in Gran Bretagna, ma in una condizione di illegalità, con rischi di sfruttamento e abuso.

Il Ruanda non è un Paese sicuro

 Un'altra preoccupazione riguarda il Ruanda. Il Paese africano è celebre per il genocidio del 1994, che costò la vita a 1 milione di persone di etnia tutsi, e ancora oggi desta preoccupazioni in tema di diritti umani. Il Ruanda si trova peraltro a circa 6500 chilometri di distanza: ciò complicherebbe il ritorno nel Regno Unito di migranti la cui domanda d'asilo è stata accolta. Che il Ruanda non sia un paese sicuro lo ha detto anche la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu), un'istituzione che fa parte del Consiglio d'Europa e non dell'Unione europea e che dunque emette giudizi riconosciuti anche dal Regno Unito. Nel giugno 2022 i giudici di Strasburgo avevano bloccato il primo volo verso il Paese africano. Anche la Corte d'Appello di Londra, uno dei tribunali più importanti del Regno Unito, a fine giugno ha dichiarato che il Ruanda non è un Paese sicuro per i richiedenti asilo. Il premier Rishi Sunak ha dunque affermato di voler portare la questione fino alla Corte Suprema. Anche in caso di pronuncia a favore del governo, rimarrebbe però un problema: il Ruanda non potrà accogliere più di qualche migliaio di migranti ogni anno, 10 mila secondo le analisi del Refugee Council, un'Organizzazione non governativa britannica.

La pagina governativa per confutare le critiche

 Il Regno Unito rifiuta queste critiche, dedicando persino una pagina del sito del governo alla confutazione dei falsi "miti" che circondano tale legge. Anzitutto, si sostiene che l'Illegal Migration Bill è del tutto in linea con le convenzioni internazionali. La pagina, inoltre, parla di 8 mila casi - fra 2016 e settembre 2022 - in cui l'età del richiedente asilo è stata messa in discussione: circa la metà di questi presunti minori erano in realtà adulti. Altri migranti si sono invece spacciati per vittime di schiavitù e persecuzioni.

La nave-condominio che ospiterà i migranti

 L'approvazione della legge è arrivata negli stessi giorni in cui è comparsa, nell'isola di Portland, una gigantesca nave-condominio dal colore grigio-rosso e dai toni brutalisti. La Bibby Stockholm dovrebbe offrire un rifugio temporaneo a più di 500 adulti, tutti uomini, alleggerendo così la pressione sugli altri centri di accoglienza dei migranti. La gigantesca chiatta dovrebbe rimanere in porto per 18 mesi e sarebbe anche un modo per ridurre i costi, considerando che il governo dice di spendere 6 milioni di sterline al giorno per ospitare oltre 50 mila migranti in hotel appositamente attrezzati. I primi richiedenti asilo dovrebbero arrivare già nei prossimi giorni. La permanenza media sull'imbarcazione è stimata in 3-6 mesi. Anche questa nave è stata criticata da più parti come crudele e inumana, considerando che la maggior parte dei richiedenti asilo proviene proprio da viaggi traumatici in mare. La chiatta era inoltre progettata per ospitare 250 persone, ma poi si è fatto in modo di raddoppiare gli spazi. In ogni caso, la società che gestisce l'imbarcazione, la Bibby Marine, sostiene che la nave sia arredata con tutte le strutture necessarie: stanze silenziose, stanze dedicate alla fede, stanche con computer, sale tv e spazi per i giochi.

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