La bimba di cinque anni è ricoverata in gravi condizioni Royal London Hospital dopo aver subito a febbraio un intervento al cervello. La madre: "Mia figlia non soffre, è stabile e ora avverte la mia presenza"
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Tafida Raqeeb non deve morire: lo ha deciso un giudice dell'Alta Corte britannica accogliendo - a differenza di casi analoghi - il ricorso dei genitori contro la decisione dei medici del Royal London Hospital che vogliono staccare la ventilazione. La bimba di 5 anni è ricoverata in gravi condizioni dopo aver subito a febbraio un intervento al cervello, La famiglia ha chiesto di trasferirla al Gaslini di Genova, pronto a continuare ad assisterla.
Il verdetto, definito "sensazionale" da alcuni media britannici, è stato emesso dal giudice Alistair MacDonald. I genitori della bambina - Shelina Begum, avvocato di 39 anni, e Mohammed Raqeeb, 45enne perito edile - avevano fra l'altro invocato la loro fede islamica fra le motivazioni contrarie a un atto irrimediabile, quello di staccare la spina, che sarebbe stato anche un "peccato grave" per la loro religione.
La decisione - Il giudice ha però lasciato in secondo piano questo aspetto, sottolineando piuttosto la ragionevolezza delle argomentazioni della famiglia. Mentre ha bocciato il punto di vista dell'ospedale londinese secondo cui mettere fine alla vita di Tafida sarebbe stato "nel suo miglior interesse": pur non del tutto incosciente, la piccola non ha infatti consapevolezza né avrebbe possibilità di ripresa.
Lacrime di gioia da parte della madre - "Dieci o venti anni di 'inconsapevolezza' sono prezzo degno d'essere pagato, mentre vent'anni di sofferenza potrebbero non esserlo", ha sentenziato MacDonald notando come gli stessi medici britannici abbiano ammesso che la piccola non soffre. La madre ha espresso la sua gioia in lacrime, insistendo sui piccoli segnali di miglioramento della figlia. "Tafida non sta morendo, non soffre, è stabile e ha bisogno di tempo. Ora avverte la mia presenza", ha affermato. Prima dell'eventuale trasferimento al Gaslini, resta tuttavia da vedere se il Royal London Hospital deciderà di fare appello.
Il Gaslini: "Felici di accogliere Tafida" - "Siamo felici di poter accogliere Tafida all'ospedale Gaslini. Fin da subito abbiamo offerto la disponibilità di prendere in cura la piccola Tafida, poiché non sempre, purtroppo, è possibile guarire, ma sempre è doveroso prendersi cura e offrire spazio di accudimento". Lo ha affermato Paolo Petralia, direttore generale Istituto Giannina Gaslini di Genova. "Questo tempo che viene offerto a Tafida e alla sua famiglia è una condizione di dignità e qualità di vita, che da sempre al Gaslini viene concesso ai bambini di tutte le nazionalità e in tutte le condizioni".