Ad un anno dalla morte del piccolo Kit, i genitori raccolgono fondi per la prevenzione: "Le persone hanno bisogno di conoscere i rischi"
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Era il 29 settembre 2017 quando il piccolo Kit morì all'ospedale Evelina di Londra. Il bimbo, nato totalmente sano appena 13 prima a Brighton, non riuscì a sopravvivere a causa di un herpes, contratto dai primi contatti con i parenti o con il personale del nosocomio. Da allora, i genitori Sarah e James de Malplaquet si battono per la sensibilizzazione e la prevenzione della mortalità infantile, attraverso la loro fondazione Kit Tarka. "La gente ha bisogno di conoscere i rischi", spiegano.
Venuto alla luce in ottime condizioni dopo un parto cesareo, Kit nel giro di pochi giorni iniziò ad accusare alcuni problemi, tra cui la totale insensibilità al dolore. La situazione precipitò rapidamente, i medici infatti non riscontrarono nessuna anomalia attraverso i test di routine. Come spiegato dai genitori del bimbo, però, in quei giorni drammatici non venne effettuato nessun esame specifico sull'herpes, analisi che se portate avanti per tempo avrebbero potuto salvare il neonato.
I genitori hanno quindi deciso di lanciare una fondazione dedicata alla raccolta di fondi e alla sensibilizzazione delle famiglie verso questo tipo di contagio. Sembra infatti che Kit possa essere stato infettato dal virus attraverso un bacio. Esclusi mamma e papà, che in quei giorni non manifestavano sintomi da herpes, è probabile che la malattia sia stata trasmessa da qualche altra persona. L'obiettivo di Sarah e James ora è quello di far conoscere all'opinione pubblica la propria storia.
"Eravamo sbalorditi dalla mancanza di consapevolezza tra il pubblico in generale e, cosa ancora più inquietante, dalle enormi lacune nella conoscenza dei sintomi e delle migliori pratiche nella professione medica del Regno Unito. Ben presto divenne chiaro che la morte di Kit era prevenibile e che la mancanza di conoscenza in merito alla trasmissione, al riconoscimento e al trattamento del virus aveva portato alla sua tragica e prematura scomparsa. L'ultimo studio pubblicato in Inghilterra sull'herpes neonatale ha più di 25 anni, per cui abbiamo deciso che l'unica cosa da fare era aiutare a prevenire altre tragedie come quelle di Kit", si legge sul sito dell'organizzazione.
Secondo gli esperti, riportano i media inglesi, ogni anno i virus provocherebbero la morte di 65 neonati nel Regno Unito. L'herpes neonatale sarebbe trasmesso in 9 casi su 10 dalla madre durante la gestazione. I fondi raccolti dalla coppia serviranno a finanziare un nuovo studio nazionale a riguardo.