L'uomo fu riconosciuto colpevole di almeno 71 stupri commessi su bimbi di età compresa fra pochi mesi e 12 anni
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Il pedofilo seriale Richard Huckle, 33 anni, uno dei più spietati della storia del Regno Unito, è stato ucciso a coltellate in un carcere britannico dello Yorkshire. L'uomo fu condannato nel 2016 a 22 ergastoli. Huckle agì per anni indisturbato in Malaysia e Cambogia, nascosto dietro le vesti di insegnante e di missionario protestante. Fu indagato inizialmente dalla polizia australiana e poi al rientro in patria dagli investigatori britannici.
Huckle è stato riconosciuto colpevole di almeno 71 stupri e abusi commessi su numerosi bambini di età compresa fra pochi mesi e 12 anni. L'orrore si è consumato per anni soprattutto nei quartieri più miserabili di Kuala Lumpur, dove l'uomo ha imperversato fra il 2006 e il 2014, fin da quando era soltanto ventenne. Anni in cui, dietro la facciata di freelance o di volontario, assoldato da Ong per attività filantropiche o dal British Council per tenere corsi d'inglese, ha in realtà approfittato dell'accesso a orfanotrofi, case, baraccopoli, istituzioni varie per condurre di nascosto la sua caccia accanita, senza soste, a creature indifese.
Secondo la polizia australiana, la prima ad aver indagato su di lui sulla base di materiale scovato in Internet, nella sua rete sono finiti circa 200 bambini e bambine: i più grandi di 12 anni, i più piccini di sei mesi appena, quasi neonati. Azioni turpi di cui, almeno in parte, si è trovata conferma nelle foto e nei video che Huckle stesso diffuse poi su siti segreti del cosiddetto 'dark web', condividendoli con altri pedofili.