Il governo britannico, investito dalla bufera delle molestie sessuali, continua a perdere pezzi, ma stavolta Priti Patel lascia per colloqui non autorizzati con le autorità israeliane. Mentre la premier entra al Museo Madame Tussauds
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Non solo molestie sessuali: il governo di Theresa May continua a perdere pezzi. A dimettersi, a pochi giorni dal ministro della Difesa Michael Fallon, travolto dallo scandalo a luci rosse, stavolta - e per altri motivi - è Priti Patel, titolare del dicastero per lo Sviluppo Internazionale e principale esponente dei Leave per la Brexit. Contro di lei l'accusa di aver intrattenuto colloqui non autorizzati con le autorità israeliani. E nel mezzo di questo putiferio, la premier resta di... cera. Una sua statua, infatti, è stata collocata nel museo londinese di Madame Tussauds e dal 10 novembre sarà visibile al pubblico.
Le dimissioni della Patel Accettate da Theresa May le dimissioni del ministro per lo Sviluppo internazionale Priti Patel. Il politico, una delle figure più in vista nella campagna Leave in favore della Brexit, ha lasciato il suo incarico, accusato di aver condotto numerosi colloqui non autorizzati, almeno 14, con autorità e politici israeliani, fra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, mentre era in vacanza ad agosto.
Patel, che si trovava in missione in Africa, era stata richiamata immediatamente a Londra dalla stessa May, per fornire spiegazioni. Le sue dimissioni arrivano dopo quelle del ministro della Difesa, Michael Fallon, travolto da uno scandalo sessuale.
Una statua di cera per Theresa May Travolta dallo scandalo sessuale in Parlamento e dalle altre beghe interne al governo, Theresa May può consolarsi con la sua statua di cera che dal 10 novembre sarà visibile al museo londinese di Madame Tussauds.
La premier è stata riprodotta davanti all'ingresso della sua residenza da primo ministro, il numero 10 di Downing Street.