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Grandi manifestazioni anche nel resto degli Stati Uniti. Sulla strada che porta alla residenza presidenziale è stata dipinta la scritta "Black Lives Matter" a caratteri cubitali. Secondo il Nyt, il presidente voleva 10mila soldati per sedare la protesta ma è stato bloccato
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La grande marcia per Goerge Floyd invade le strade della capitale americana, per quella che è già passata alla storia come una delle manifestazioni maggiori di sempre. Tra le centomila e le duecentomila persone si sono radunate a gruppi in diversi punti di Washington per protestare contro l'uccisione dell'afroamericano di Minneapolis e contro il razzismo. Blindato il cuore della città, con al centro la Casa Bianca. Trump: "Meno gente del previsto".
La protesta di Washington, più che in ogni altra città, viene sentita anche come una sfida al presidente Trump. I manifestanti hanno sfilato in corteo dopo essersi radunati davanti all'iconico Lincoln Memorial e a Capitol Hill, sede del Congresso. Tutti si sono messi in marcia verso l'area di Lafayette Square, di fronte a una Casa Bianca blindatissima.
Proprio la strada che porta alla residenza presidenziale reca a caratteri cubitali, in vernice gialla, quella che è la frase simbolo del movimento per i diritti degli afroamericani: "Black Lives Matter". L'iniziativa si deve al sindaco della capitale, Muriel Bowser, che ha così "regalato" al movimento una porzione della 16th Street che porta a Lafayette Square. La Casa Bianca, da parte sua, ha definito la prima cittadina "incompetente e in alcun modo qualificata a dirigere una città importante come Washington D.C.".
Casa Bianca blindata - I Dipartimenti di Giustizia e di Sicurezza hanno chiuso alle auto un lungo rettangolo che ha come baricentro la Casa Bianca. Questa è stata presidiata da centinaia tra militari e agenti, alcuni a bordo di blindati. Per ridurre il rischio di scontri, le autorità cittadine hanno invece ritirato dalle strade della capitale i regolari dell'esercito professionale. Negli ultimi due giorni, inoltre, non ci sono stati arresti durante le proteste che hanno animato le strade di Washington davanti alla Casa Bianca. Il sindaco ha infine revocato il coprifuoco, spiegando che confermerà la decisione in base a come andrà la "grande marcia".
Tappezzato di colori il muro protettivo - Il muro fatto innalzare da Donald Trump a protezione della residenza presidenziale è stato tappezzato di poster, bandiere, disegni e cartelli con gli slogan della protesta. Le barriere di cemento e le recinzioni metalliche sono state decorate con fiori, fiocchi colorati, origami e palloncini in quella che si è trasformata in una sorta di esibizione, una mostra improvvisata con tutti i simboli di chi è sceso in strada per denunciare il razzismo.
Trump rompe il silenzio: "Legalità e ordine, meno gente del previsto" - Il presidente Trump, nel giorno in cui l'America intera marcia contro il razzismo e la polizia violenta, rompe il silenzio durato ore e twitta "Law and order" ("Legalità e ordine"). Un messaggio lanciato dall'interno di una Casa Bianca mai così blindata. Poi, a manifestazione quasi conclusa, scrive: "A Washington molta meno folla del previsto"; ringraziando le forze dell'ordine per il lavoro svolto.
Nyt: "Trump voleva 10mila soldati per sedare le proteste" Donald Trump voleva il dispiegamento di 10mila soldati per le strade di Washington e di altre città americane per spegnere le proteste. Il presidente Usa avrebbe avanzato la richiesta in un meeting alla Casa Bianca lunedì, ma questa sarebbe stata respinta dal segretario alla Difesa, Mark Esper e dal capo di Stato maggiore delle Forze armate americane, Mark Milley. Lo riportano diversi media Usa, citando fonti del Pentagono.
La marcia, che ha preso il via dalle 20 italiane, è stata annunciata come pacifica e nutritissima. A giudicare dai numeri, dovrà però accontentarsi (al massimo) del secondo posto, se si considera la Women's March organizzata nella stessa Washington all'indomani del primo Inauguration Day di Trump nel gennaio 2017. All'epoca scesero infatti in piazza un milione di dimostranti.
Manifestazioni in tutta America - Decine di migliaia di persone, al grido di "Black Lives Matter" e "I can't breathe", hanno manifestato anche in tutto il resto degli Stati Uniti. Ovunque, grandi metropoli e piccole città, va in scena il rito di inginocchiarsi per otto minuti e 46 secondi, esattamente il tempo in cui il poliziotto di Minneapolis ha tenuto il suo ginocchio premuto sul collo di George Floyd uccidendolo. Il corteo più imponente, oltre a Washington, è stato organizzato a New York. Nella Grande Mela un corteo ha attraversato il ponte di Brooklyn per dirigersi a Manhattan verso City Hall, la sede del Comune dove si trovano gli uffici del sindaco Bill de Blasio. Una folla enorme anche a Chicago, Philadelphia, Atlanta, Miami, Los Angeles, Seattle, Denver, San Francisco, Minneapolis. In migliaia in strada a Buffalo e Tacoma, le due città teatro degli ultimi due video shock delle violenze da parte della polizia.