Il provvedimento ha scatenato settimane di proteste nel Paese
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Il Parlamento della Georgia ha adottato la controversa legge sugli "agenti stranieri" che ha scatenato settimane di proteste e una tempesta di condanne internazionali. I legislatori hanno espresso 84 voti favorevoli e 4 contrari, dopo aver ignorato il veto del presidente Salome Zurabishvili. La mossa è arrivata nonostante le proteste di piazza in corso e gli avvertimenti di Bruxelles e degli Stati Uniti, secondo cui la misura mina la candidatura della Georgia all'Unione europea.
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Il disegno di legge, approvato dal Parlamento all'inizio del mese, prevede che i media, le organizzazioni non governative e altri gruppi senza scopo di lucro si registrino come "perseguenti gli interessi di una potenza straniera" se ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero.
La presidente georgiana Zourabichvili, sempre più in contrasto con il partito di governo, ha posto il veto alla legge il 18 maggio, accusando il partito di governo di mettere a repentaglio il futuro del Paese e di "ostacolare il percorso per diventare un membro a pieno titolo del mondo libero e democratico".
Il veto è stato respinto con un voto di 84 voti contro 4 in una sessione parlamentare controversa, durante la quale un deputato del partito di governo "Sogno georgiano" ha versato acqua sul leader di un partito d'opposizione mentre parlava dal palco. Il governo sostiene che il disegno di legge sia necessario per arginare quelli che considera dannosi attori stranieri che cercano di destabilizzare il Paese di 3,7 milioni di abitanti del Caucaso meridionale, ma molti giornalisti e attivisti georgiani sostengono che il vero obiettivo del disegno di legge sia quello di stigmatizzarli e limitare il dibattito in vista delle elezioni parlamentari previste per ottobre.
Gli oppositori la definisco "legge russa" perché assomiglia alle misure approvate dal Cremlino per reprimere media indipendenti, organizzazioni non profit e attivisti. Secondo i critici, la misura potrebbe essere stata voluta da Mosca per ostacolare le possibilità della Georgia di integrarsi ulteriormente in Occidente. Il disegno di legge è quasi identico a quello che il partito al governo fu costretto a ritirare l'anno scorso dopo massicce proteste di piazza.
A stretto giro arriva la condanna di Josep Borrell. "L'Unione europea si rammarica profondamente che il Parlamento georgiano abbia deciso di ignorare il veto del presidente sulla legge sulla trasparenza dell'influenza straniera e di ignorare le dettagliate argomentazioni giuridiche della Commissione di Venezia che hanno portato a una chiara raccomandazione per l'abrogazione di questa legge", ha affermato l'Alto rappresentante Ue per la politica estera. "Al di là della legge sulla trasparenza dell'influenza straniera, finora non è stata mobilitata sufficiente attenzione politica per compiere progressi sostanziali sui nove passaggi. Esortiamo le autorita' georgiane a invertire questa tendenza e a ritornare fermamente sulla via dell'Ue. C'è ancora tempo per cambiare le dinamiche, ma è necessario un forte impegno da parte delle autorità governative", ha aggiunto il capo della diplomazia Ue.