la scultura pesava quasi 200 chili

Germania, bimba uccisa dalla statua: aperta un'inchiesta sull'hotel tedesco

Nel mirino dei pm ci sono i manager dell'albergo di Monaco di Baviera dove soggiornava la famiglia. Chiesta una perizia sul monumento. Si attende la decisione dei magistrati sull'autopsia della piccola

29 Ago 2022 - 17:51
 © Ansa

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È stata aperta un'inchiesta sulla morte della piccola Lavinia Trematerra, la bimba napoletana di sette anni morta schiacciata da una statua, mentre giocava nel cortile di un albergo a Monaco di Baviera, in Germania, dove era in vacanza con la sua famiglia. E l'indagine muove i primi passi. I magistrati tedeschi - secondo quanto riporta Il Mattino - vogliono vederci chiaro sulla vicenda e, al momento, l'attenzione è focalizzata sui manager dell'albergo bavarese, che avrebbero dovuto occuparsi della sicurezza dei clienti

L'inchiesta e le ipotesi - Secondo quanto riporta il Corriere, dai primi rilievi sarebbe emerso che l'incidente sia stato causato dall'imperizia nel posizionamento della statua, dal peso di quasi duecento chili. La scultura, infatti, con ogni probabilità non era ben ancorata alla base, sistemata da anni nel cortile dell'albergo dove la bambina stava giocando con un'amica. La procura tedesca ha chiesto una perizia sul monumento.

L'autopsia - I genitori della piccola, Michele Trematerra e Valentina Poggi, entrambi stimati e noti avvocati del napoletano, si sono affidati a uno studio legale tedesco che sta seguendo il caso e sono in attesa della restituzione della salma per poter celebrare i funerali di Lavinia. Ma prima si attende la decisione del pubblico ministero tedesco sull'autopsia: a breve dovrebbe stabilire se procedere o meno all'esame del corpicino della bambina. In caso contrario - fanno sapere gli avvocati tedeschi - sarà proprio la famiglia a chiederne l'esame, e a pretendere che venga eseguito, per ragioni che seguono la strategia legale che si è deciso di intraprendere. Sarebbe al lavoro sulla tragedia anche il console italiano a Monaco di Baviera, Enrico De Agostini, che ha più volte incontrato la famiglia e sta collaborando nel risolvere alcune pratiche burocratiche legate alla morte della bambina.

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