non si è mai pentito

Germania, centenario condannato a 5 anni di carcere: era una guardia nazista

Dopo 80 anni dai crimini compiuti all'interno di un lager alle porte di Berlino arriva la decisione dei giudici tedeschi di punire le sue azioni

29 Giu 2022 - 07:05
 © ansa

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Per aver favorito l'uccisione di 3.518 persone durante l'Olocausto prestando servizio in un campo di concentramento nazista in qualità di guardia, un anziano di 101 anni di età andrà in carcere. Lo ha deciso il Tribunale tedesco di Neuruppin che ha condannato l'uomo a cinque anni di carcere. "È stato straordinariamente difficile trovare una punizione adeguata perché gli atti sono avvenuti molto tempo fa", ha spiegato il portavoce dell'ufficio giudiziario sottolineando che l'anzianità dell'autore dei crimini ha avuto un "effetto attenuante sulla sentenza".

Le accuse - L'uomo (di cui non è stato rivelato il nome come prevede la legge tedesca sulla privacy) era stato accusato nel 2021 di aver contribuito "consapevolmente e volontariamente" all'uccisione di prigionieri nel campo di concentramento di Sachsenhausen a Oranienburg, a nord di Berlino, dal gennaio 1942 al febbraio 1945. In tutti questi anni non ha mai confessato i suoi crimini né dimostrato rimorso. 

Le reazioni - "Il verdetto è un risarcimento tardivo per i parenti e un segnale molto importante da parte della Germania", ha dichiarato Christoph Heubner del Comitato internazionale di Auschwitz. "Le migliaia di persone che lavoravano nei campi di concentramento mantenevano in funzione la macchina degli omicidi. Facevano parte del sistema e quindi dovrebbero assumersene la responsabilità", ha detto il presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania Josef Schuster, soddisfatto della sentenza anche se l'uomo probabilmente non la sconterà fino alla fine vista l'anzianità. Lo riporta la Cnn.

Gli orrori nel campo di Sachsenhausen - Nel campo di Sachsenhausen, costruito nel 1936, l'ex guardia sarebbe stata coinvolta nella fucilazione di prigionieri di guerra sovietici nel 1942 e avrebbe favorito l'omicidio di prigionieri attraverso l'uso di gas velenosi o tramite fucilazione, mantenendo condizioni ostili. Dei circa 200.000 prigionieri che vi sono passati, si ritiene che circa la metà siano morti. Sono circa 6 milioni gli ebrei uccisi nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e la Germania non lo dimentica e, anche se tardivamente, condanna.

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