Il Tar di Osnabrueck ha respinto il ricorso di una giovane tedesca di religione musulmana che voleva partecipare alle lezioni indossando il tradizionale velo
Un tribunale amministrativo tedesco ha respinto il ricorso di una cittadina di fede musulmana che voleva assistere alle lezioni di una scuola serale indossando il niqab, il velo che lascia vedere solo gli occhi. E' successo a Osnabrueck, in Bassa Sassonia. Secondo il giudice, il diritto a un'adeguata istruzione degli alunni, di cui fa parte anche la comunicazione non-verbale del volto, prevale sul diritto di manifestare il proprio credo religioso.
La protagonista del caso, una 18enne originaria di uno Stato della ex-Jugoslavia, non si è presentata all'udienza a causa dell'attenzione dei media, resa forte dal dibattito in corso nel Paese sul diritto o meno di portare il burqa.
La cancelliera Angela Merkel era intervenuta in prima persona, la scorsa settimana, dicendosi favorevole a un divieto parziale del burka, definito "un ostacolo all'integrazione".
Berlino: "Su burka trovato ottimo compromesso" - Intervenendo al Meeting di Cl, il ministro dell'Interno tedesco, Thomas De Maiziere, ha parlato in merito "ottimo compromesso" raggiunto nel suo Paese: "In Francia è stato messo un divieto ma il burqa viene usato ugualmente. Noi abbiamo raggiunto un ottimo compromesso: abbiamo una posizione politico-sociale che va contro chi indossa il burqa ma sulla base della nostra Costituzione non vogliamo e non possiamo vietare in assoluto l'uso del burqa. Quindi, laddove è necessario mostrare il proprio volto per il funzionamento della nostra società, allora pretendiamo che non ci sia il burqa: nelle scuole, negli asili, negli uffici cittadini, durante le manifestazioni pubbliche e se si ricopre una carica nella vita pubblica".