Il 22enne, detenuto in carcere a Lipsia, si è suicidato con la sua t-shirt. Bild: "Non era sotto continua sorveglianza". Il ministro de Maizière: "Chiarire in fretta"
Jaber Albakr, il sospetto terrorista siriano arrestato nei giorni scorsi in Germania dopo una lunga caccia all'uomo, è stato trovato morto impiccato nella sua cella. Lo riferisce il ministero della Giustizia regionale della Sassonia. Secondo gli inquirenti, il 22enne aveva chiari legami con l'Isis e stava progettando di compiere un attentato.
Ha usato la sua t-shirt - L'uomo si sarebbe suicidato "strangolandosi con la sua t-shirt", secondo quanto riferisce la tv pubblica regionale Mdr su Twitter che cita "testimoni oculari".
Bild: "Non era continuamente sorvegliato" - La Bild fa sapere che il siriano "non era sotto continua sorveglianza" dei funzionari del carcere, ma "veniva controllato a intervalli di meno di un'ora". L'avvocato d'ufficio Alexander Huebner ha detto che mercoledì mattina il vicedirettore del carcere gli aveva assicurato per telefono che il giovane, tenuto in isolamento, era "costantemente osservato".
Il ministro de Maizière: "Chiarire in fretta, indagini più difficili" - L'accaduto, dice il ministro dell'Interno Thomas de Maizière, "richiede un rapido e completo chiarimento da parte delle autorità della Sassonia e credo che sarà fatto con grande serietà. La vicenda rende più difficili le indagini su mandanti e complici". Il ministro evita "speculazioni" su responsabilità e fallimento delle autorità di sicurezza sassoni, insistendo sulla necessità di chiarimento da parte delle autorità giudiziarie.
L'arresto grazie a tre connazionali - Jaber Albakr era stato arrestato lunedì grazie a tre suoi connazionali che l'avevano immobilizzato in un appartamento. Le fonti ufficiali, come riferisce l'agenzia Dpa, hanno confermato che il 22enne è stato trovato "impiccato" nella sua cella a Lipsia: circostanza che ha subito innescato commenti sconcertati di esponenti politici dato che, come riferisce il sito del settimanale Der Spiegel, il siriano aveva cominciato uno sciopero della fame ed era "tenuto sotto costante osservazione" proprio per il rischio suicidio.
Il 22enne aveva accusato di "connivenza" i siriani che lo avevano catturato - Inoltre, riferisce la Dpa, negli interrogatori Albakr aveva accusato di "connivenza" i tre siriani che lo avevano immobilizzato e consegnato alla polizia, ma "resta per il momento non chiaro in che misura tali affermazioni siano state valutate come attendibili" oppure scartate come un tentativo di "autodifesa". La Procura federale non le ha volute confermare, né è nota la posizione dei tre, ossia se siano solo testimoni o sospettati.
Voleva colpire uno dei due aeroporti di Berlino - I servizi segreti interni hanno reso noto che il giovane profugo, entrato in Germania nel febbraio dell'anno scorso, stava preparando un attentato a uno dei due aeroporti di Berlino ed era in una fase avanzata del suo piano: l'attentato avrebbe potuto essere compiuto a giorni, ha detto il presidente del Vefassungsschutz, i servizi interni, Hans-Georg Massen.
Nel suo appartamento di Chemnitz, da cui era sfuggito ad un tentativo di cattura sabato scorso, sono stati rinvenuti 1,5 chili di una miscela altamente esplosiva, il Tatp, la stessa utilizzata negli attentati di Parigi e Bruxelles.
Dopo il suicidio pioggia di polemiche in Germania - "Come è potuto succedere?", ha scritto su Twitter un esponente dei Verdi, Volker Beck. Un suo collega, Tobias Lindner, si è invece chiesto come possa "essere trovato impiccato uno che dovrebbe essere sotto costante osservazione". Anche l'esperto di sicurezza del partito socialdemocratico (Spd), Joahnnes Kahrs, si è detto "senza parole".