"Avremo la nostra ambasciata a Gerusalemme, nessun voto farà la differenza", ha fatto sapere il governo statunitense, minacciando di tagliare i fondi alle Nazioni Unite
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L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato a larghissima maggioranza la risoluzione presentata da Yemen e Turchia che condanna il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele da parte dell'amministrazione Trump. "Gli Stati Uniti ricorderanno questo giorno", ha affermato l'ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Nikki Haley, minacciando di tagliare i fondi americani all'Onu. A favore della risoluzione ha votato anche l'Italia.
Palestinesi: "Ribadita nostra giusta causa" - "Questa decisione ribadisce ancora una volta che la giusta causa palestinese gode del sostegno della comunità internazionale e che nessuna decisione da qualsiasi parte può cambiare la realtà: Gerusalemme è un territorio occupato in base alla legge internazionale". Lo ha detto il portavoce del presidente Abu Mazen, Nabil Abu Rudeineh. "Continueremo i nostri sforzi all'Onu e nelle organizzazioni internazionali per mettere fine all'occupazione e stabilire il nostro stato di Palestina con Gerusalemme est su capitale", ha concluso.
Israele: "Grazie Trump" - "Israele respinge la decisione all'Onu e allo stesso tempo è soddisfatta per l'alto numero di Paesi che non hanno votato a favore della risoluzione", inoltre "ringrazia il presidente americano Trump per la sua posizione chiara a favore di Gerusalemme e i Paesi che hanno votato con Israele". Lo ha dichiarato in una nota l'ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Chi ha votato contro è stato il Guatemala, l'Honduras e il Togo. Tra gli astenuti, invece, il Canada e alcuni Paesi dell'Est Europa: Repubblica ceca, Polonia e Romania.
Here’s the vote screen on the resolution condemning US decision to recognize Jerusalem as capital of Israel pic.twitter.com/bKC7VrY4ia
— Ali Abunimah (@AliAbunimah) 21 dicembre 2017