Le tensioni scoppiate in città per il minacciato sfratto di famiglie palestinesi a Gerusalemme est
Nuovi incidenti tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana sono in corso sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Lo riferisce la Radio Militare secondo cui da parte dei manifestanti ci sono stati lanci di pietre mentre gli agenti hanno risposto con granate assordanti. Mezzaluna Rossa: "215 feriti".
I violenti tafferugli sono nati per il minacciato sfratto di famiglie palestinesi da parti del distretto di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est.
Secondo la Mezzaluna Rossa il numero dei feriti o dei contusi è salito a 215. Di questi circa 154 sono stati portati in ospedale e di questi 4 in gravi condizioni.
Ad acuire le tensioni anche una marcia nazionalista ebraica organizzata per celebrare la conquista israeliana di Gerusalemme Est, sede della Città Vecchia e dei suoi luoghi sacri, nel 1967. La marcia, a cui partecipano di solito centinaia di giovani israeliani, prevede una sfilata anche nei quartieri musulmani della città ed è considerata da molti palestinesi come una provocazione.
Hamas: "Crimine di guerra" "Quanto avviene nella Moschea Al Aqsa è una vera strage e un crimine di guerra. Facciamo appello al nostro popolo affinché scenda nelle strade ed affronti l'occupante". Lo afferma sul sito di Hamas il suo portavoce Sami Abu Zuhri. Questi crimini avranno conseguenze".
Anp: "Tutte opzioni aperte per rispondere ad aggressione Israele" "L'assalto alla moschea Al Aqsa è un crimine commesso dall'occupante. La leadership palestinese sta studiando tutte le opzioni per rispondere a questa odiosa aggressione contro i luoghi sacri e i cittadini". Lo ha dichiarato Hussein Al Sheikh, ministro dell'Autorità palestinese e uno dei più stretti consiglieri del presidente Mahmoud Abbas. Lo ha riferito Times of Israel.