La sentenza rappresenta una vittoria per la comunità Lgbtq+ del Paese asiatico
L'attivista trans giapponese Minori Tokieda © Afp
In Giappone la Corte suprema ha dichiarato incostituzionale la legge del 2003 che impone alle persone transgender che volessero cambiare genere di sottoporsi a un intervento chirurgico per la rimozione degli organi sessuali. Si tratta di una pratica che è stata a lungo criticata dai medici e dai gruppi internazionali per i diritti umani. I giudici della corte, secondo Kyodo news, hanno deciso all'unanimità.
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Secondo i giudici della Corte suprema del Giappone, l'obbligo di sterilizzazione "limita il libero diritto di una persona a non veder invaso il proprio corpo contro la sua volontà". La sentenza rappresenta una vittoria per la comunità Lgbtq+ del Paese asiatico.
La legge abrogata prevedeva che le persone trasgender intenzionate a ottenere un cambio di genere nei registri dello stato civile dovessero, in via preliminare, avere una diagnosi di disturbo dell'identità di genere e successivamente sottoporsi a un intervento per rimuovere gli organi riproduttivi, compresi testicoli e ovaie. Questo affinché il loro corpo fosse il più simile possibile a quello del sesso prescelto.
Diverse organizzazioni internazionali, tra cui la Corte europea dei diritti dell'uomo, l'Associazione mondiale dei professionisti della salute transgender ed esperti delle Nazioni Unite, avevano preso posizione in passato contro la legislazione giapponese in materia, sostenendo che tale requisito fosse discriminatorio e violasse i diritti umani.
In Italia il tribunale di Trapani, caso unico nel nostro Paese, ha dato il via libera al cambio di nome per una transgender anche senza aver effettuato alcuna operazione di riassegnazione del sesso, né alcuna terapia ormonale.
In Olanda ha fatto scalpore il caso di Rikkie Kollé, modella transgender che ha vinto Miss Olanda 2023. La reginetta di bellezza ha 22 anni e ha cominciato la transizione da uomo a donna a 16 anni.