DANNI ESTESI

Il tifone Hagibis si è abbattuto sul Giappone, ora è la conta dei danni e delle vittime: l'ultimo bilancio è 35 morti

Le raffiche di vento, fino a 216 km orari, hanno provocato danni estesi a diverse abitazioni. Messi in campo altri 27mila uomini per ricercare i sopravvissuti soprattutto nelle zone rurali

13 Ott 2019 - 22:40

Trentacinque morti, centinaia di feriti e 11 dispersi: è il triste bilancio del passaggio del tifone Hagibis sul Giappone. Sono più di 100mila i soccorritori messi in campo per raggiungere le persone bloccate dopo le piogge torrenziali a seguito del tifone che hanno causato frane ed esondazioni di fiumi. Hagibis, abbattutosi sabato sull'isola di Honshu, è stato uno dei più violenti tifoni degli ultimi anni, con venti fino a 216 chilometri l'ora.

Il governo dispiega altri 27mila uomini - Il governo giapponese accelera gli sforzi per la ricerca di sopravvissuti prevalentemente nelle aree rurali dell'arcipelago. A 24 ore dall'arrivo della più potente perturbazione da inizio anno, almeno altri 27mila uomini delle Forze di autodifesa sono stati dispiegati sul territorio, compresa la città di Nagano, dove 360 persone si trovavano in pericolo di vita a causa dello straripamento del fiume Chikuma.

Tokyo: 376mila abitazioni senza elettricità - Secondo il ministero delle Infrastrutture, alle 16 di domenica gli argini di 21 fiumi avevano ceduto lungo il versante centro orientale del Paese. Il capo di Gabinetto Yoshihide Suga ha riferito che 376mila abitazioni erano senza elettricità e 14mila avevano subito l'interruzione dell'approvvigionamento dell'acqua.

Hagibis, gli allagamenti dopo il passaggio del tifone: i soccorsi al lavoro

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Ripristinati treni e voli aerei - Gran parte dei servizi ferroviari, inclusi i treni superveloci, e le rotte aeree sono state ripristinate

Gli ordini di evacuazione  hanno riguardato 262mila residenti, mentre gli avvisi precauzionali sono stati 7 milioni in 13 prefetture del Giappone centro-orientale. La devastazione ha costretto alla cancellazione di una terza partita dei mondiali di rugby.

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