Nelle elezioni del 27 ottobre il suo partito ha perso la maggioranza della Camera bassa, e l'opposizione ne ha approfittato per cercare di scalzarlo dal potere
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Shigeru Ishiba è stato confermato premier del Giappone nel ballottaggio resosi necessario alla Camera Bassa del Parlamento per la prima volta in 30 anni, dopo che nessuno dei leader dei partiti politici aveva ottenuto la maggioranza al primo turno di voto, a seguito delle elezioni generali svolte il 27 ottobre. Lo riportano i media. Prima della sessione parlamentare straordinaria, convocata secondo la legge entro 30 giorni dal voto generale, l'esecutivo di Shigeru Ishiba, presidente del Partito Liberal-democratico (Ldp), si era dimesso in massa, come da prassi.
Nelle elezioni del 27 ottobre il Partito liberaldemocratico di Ishiba, che è al governo, e il suo partner minore Komeito hanno perso insieme la maggioranza di 465 seggi nella Camera bassa, il più potente dei due parlamenti giapponesi. Ma nella sessione parlamentare speciale convocata per il ballottaggio, il primo in 30 anni, Ishiba ha battuto il principale leader dell'opposizione Yoshihiko Noda per 221 voti a 160.
In passato questa votazione era considerata poco più che una formalità in quanto il leader dell'Ldp aveva praticamente la certezza di diventare primo ministro. Dopo la sconfitta elettorale, invece, Shigeru Ishiba ha rifiutato di dimettersi, affermando di essere disposto a collaborare con altri partner della coalizione per aumentare la stabilità e perseguire le politiche del suo partito. A quel punto Yoshihiko Noda, capo dell'opposizione centrista del Partito Costituzionale Democratico del Giappone, ha cercato di formare una coalizione di opposizione, ma finora senza successo. Ishiba dovrà però lottare nei prossimi mesi per ottenere il consenso dell'opposizione su politiche come il bilancio e altre leggi.