Il portavoce del premier apre lo spiraglio per la trattativa. E Parigi non esclude il ripristino della patrimoniale
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"Abbiamo capito, sospendiamo, cercheremo soluzioni assieme. E se, alla fine di questa fase di discussioni, non saranno trovate buone soluzioni, trarremo le conseguenze" e "rinunceremo". Lo ha dichiarato il portavoce del governo di Parigi, Benjamin Griveaux, facendo riferimento alla concertazione sugli aumenti delle tasse oggetto delle proteste dei gilet gialli.
Il portavoce del governo francese non esclude un eventuale ritorno all'Isf, l'imposta sul patrimonio che il presidente Emmanuel Macron cancellò all'inizio del quinquennato all'Eliseo guadagnandosi l'etichetta di "presidente dei ricchi". Intervistato in radio, Griveaux ha assicurato per la prima volta che l'esecutivo potrebbe fare una svolta clamorosa su quella controversa decisione oggi duramente contestata dalle casacche gialle.
Attualmente il cosiddetto "Impot sur la Fortune" è stato eliminato e sostituto da un'altra tassa, l'imposta sul patrimonio immobiliare (Ifi). Griveaux ha spiegato che questa sarà oggetto di una valutazione a fine 2019, "se non funziona, rinunceremo", ha detto, aprendo dunque un possibile ripristino della versione precedente Isf. Parole a cui plaude il ministro per le Pari opportunità, Marléne Schiappa: "Non è più soltanto la mia posizione personale ma quella del governo - esulta su Twitter - se la valutazione della trasformazione dell'Ifi non dimostra che i capitali vengono sufficientemente iniettati nell'economia, il governo lo ripristinerà".
Il premier francese, Edouard Philippe, martedì aveva annunciato la sospensione per sei mesi delle misure che sarebbero dovute entrare in vigore il 1 gennaio 2019. Alla domanda se è stato un passo indietro del governo, il portavoce ha risposto: "Il ruolo della politica è di non essere sordi, di non essere ciechi, quindi cambiamo il metodo e questo metodo è di mettere le persone attorno al tavolo, e per tre mesi lo faremo ovunque nei territori".