Il presidente del Consiglio ha chiesto ad Orban il rispetto della dignità della nostra connazionale: "Ma anche in Ungheria la magistratura è indipendente dalla politica"
© Ansa
Giorgia Meloni interviene sul caso di Ilaria Salis, la ragazza detenuta da un anno in Ungheria e portata a processo ammanettata mani e piedi. "Nè io nè Orban possiamo entrare nel giudizio che compete la magistratura; posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza in un processo veloce". Il premier Giorgia Meloni ha parlato della vicenda nella conferenza stampa al termine del vertice Ue. "Stiamo chiedendo di verificare il rispetto dei diritti" di Ilaria Salis. Quello con le manette "è un trattamento riservato in diversi Stati occidentali, noi non lo facciamo. Sin dall'inizio il governo ha fornito tutta l'assistenza possibile".
© Tgcom24
"Segnalo che non è un trattamento riservato presumo a questo detenuto: accade in diversi Stati occidentali. Non è nostro costume, sono immagini che da noi impattano, ma in diversi stati sovrani funziona così, anche occidentali, non è una cosa così rara". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine del Consiglio europeo straordinario, a proposito delle immagini di Ilaria Salis condotta in tribunale con manette ai polsi e ai piedi. Se siano stati rispettati i diritti è quanto "stiamo chiedendo di verificare", ha aggiunto.
"Il tema di un'eventuale detenzione (di Ilaria Salis) in Italia va discusso quando sapremo come va il processo. Ho sentito molte parti di dibattito in Italia ma devo segnalare che a differenza di quello che spesso è stato scritto in Italia anche in Ungheria c'è l'autonomia dei giudici. Quello di cui posso parlare oggi con il primo ministro ungherese è che ai nostri connazionali venga garantito un trattamento di dignità, di rispetto e un giusto processo". Ha detto ancora Giorgia Meloni. "Mi permetto di dire anche un veloce processo, nel senso che mi ha colpito che chiaramente si sia aperta l'udienza, chiusa e rinviata a maggio. Spero che su questo si possa fare magari qualcosa di più, per il resto, però, nè io, nè Orban possiamo entrare oggi nel giudizio di quello che compete alla magistratura", ha spiegato.
"Spero che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza, la sua estraneità a questa cosiddetta banda del martello. Noi con il governo e l'ambasciata, come facciamo per tutti gli italiani, garantiamo l'assistenza che dobbiamo, come abbiamo fatto fin dall'inizio", ha detto ancora il presidente del Consiglio.
"Si occupano di queste cose il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, il ministro della Giustizia, quindi la linea è questa, non è questione di Salvini, altrimenti dovremmo parlare di tutti i partiti che sono intervenuti sulla vicenda, perché sono intervenuti tutti, non solo Salvini". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, interpellato dai cronisti sul caso di Ilaria Salis e sulle parole dell'altro vicepremier Matteo Salvini, che hanno scatenato la reazione del padre di Ilaria Salis il quale ha annunciato una querela per diffamazione. "Il mio compito è quello di cercare di aiutare i cittadini italiani e più mi impegno dal punto di vista del diritto più ottengo risultati", ha aggiunto Tajani che ha poi concluso: "Abbiamo riportato in Italia Zaki e abbiamo riportato in Italia
Alessia Piperno sempre puntando al diritto perché se diventa un caso politico non si aiuta neanche il detenuto".