Il 10 dicembre si ricordano tutte le persone nel mondo che subiscono soprusi e violenze ogni giorno
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. E' questo il primo articolo della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo. Una frase che nella sua semplicità enuncia quello a cui ogni singola persona dovrebbe avere il diritto. Purtroppo, però, ogni giorno questo articolo non viene rispettato e proprio nella Giornata Mondiale dei diritti dell’uomo si ricordano i tanti soprusi a cui migliaia di persone sono soggette.
Secondo Amnesty International in tutto il mondo nel 2017 sono stati uccisi 312 difensori dei diritti umani. Un dato allarmante che trasmette solo una piccola porzione dell’emergenza che si sta vivendo. Se si analizza la violenza sulle donne nell’Unione Europea, per esempio, solo un terzo dei Paesi riconosce che un rapporto sessuale senza il consenso della donna o dell’uomo sia per la legge uno stupro.
Inoltre, in tutto il mondo il 40% delle donne in età fertile vive in una nazione dove l’aborto è soggetto a gravi restrizioni e 225 milioni di donne non possono avere accesso ai contraccettivi di ultima generazione.
Anche i rifugiati e migranti vedono calpestati i propri diritti. Negli Stati Uniti circa 300 minori, per lo più figli di clandestini, a settembre 2018 erano separati dalle proprie famiglie dalle quali sono stati divisi forzatamente. Mentre in Marocco tra luglio e settembre le autorità hanno prelevato con la forza circa 5000 rifugiati e richiedenti asilo abbandonandoli nelle zone più remote del Paese. Delle emergenze umanitarie che malgrado il continuo impegno di tanti volontari e attivisti continuano a mietere vittime.