Usa: "I diplomatici statali devono rispettare le leggi e le regole del paese ospitante". Da Pechino: “Pronti a contromisure”
Continuano gli attriti fra Usa e Cina. Gli Stati Uniti, tramite la portavoce del Dipartimento di Stato Morgan Ortagus, hanno ordinato la chiusura del consolato cinese a Houston. La scelta è stata motivata “per proteggere la proprietà intellettuale americana e i dati privati”. “I diplomatici statali – prosegue la Ortagus – hanno il dovere di non interferire negli affari interni dello Stato ospitante”.
L'incendio nel consolato - Alle otto di ieri sera, come riportato dalla tv locale KPRC 2 Houston, un incendio è divampato nella sede del consolato cinese. Una volta sul posto, i pompieri hanno avuto molte difficoltà a entrare nell'edificio: ''Sentivamo l'odore della carta che bruciava. Tutti i vigili del fuoco circondavano l'edificio senza riuscire ad accedervi'' ha raccontato un testimone ai media locali. L'ipotesi più accreditata è che siano stati gli stessi diplomatici cinesi a dar fuoco a centinaia di documenti.
La reazione da Pechino - Nell’arco della mattinata erano arrivate puntuali le proteste da Pechino. Per il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, la decisione degli Stati uniti è ‘’una provocazione lanciata unilaterlamente, un’escalation senza precedenti delle azioni degli Usa contro la Cina’’, minacciando di adottare rigide contromisure se la decisione non verrà revocata.