Gb, gli antirazzisti scendono in piazza in diverse città
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Da Londra a Bristol, da Oxford a Liverpool, manifestazioni pacifiche in risposta ai militanti estremisti che hanno protestato violentemente dopo la strage di Southport. Ma Starmer: "Non abbassiamo la guardia"
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Dopo le violente proteste dell'ultradestra seguite alla strage di Southport del 29 luglio, in molte città del Regno Unito sono scesi in piazza gli antirazzisti, che hanno manifestato pacificamente fuori dalle agenzie e dagli studi legali che lavorano per i migranti e la loro integrazione. Le dimostrazioni erano state organizzate in risposta alle programmate proteste dell'estrema destra, che sono state cancellate in extremis in molte località. A Londra, Bristol, Oxford, Liverpool, Birmingham, grandi folle pacifiche si sono radunate per dire no al razzismo che ha invaso le piazze britanniche negli ultimi giorni. Ma il premier Keir Starmer avverte: "Non abbassiamo la guardia".
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Nove giorni dopo che il Paese è stato scosso dall'accoltellamento mortale di tre ragazzine e dalle rivolte che ne sono seguite, gli antirazzisti hanno risposto formando scudi umani per proteggere i centri di asilo dopo l'allarme lanciato dalla polizia per i disordini legati a oltre 100 raduni guidati dagli estremisti. Ma nella serata di mercoledì è stata evitata la minaccia dei gruppi dell'ultradestra. Circa 5mila ufficiali antisommossa erano stati arruolati per affrontare le manifestazioni previste contro centri rifugiati e studi legali che lavorano per i migranti, elencati come potenziali obiettivi in un gruppo di chat di estrema destra su Telegram.
E migliaia di contromanifestanti sono scesi in piazza per proteggere i migranti. Così, nonostante i timori di altre violenze, alla fine gli antirazzisti hanno superato numericamente gli altri e i disordini sono stati evitati, come ha dichiarato il comandante di Scotland Yard, Mark Rowley,. "Sono soddisfatto - ha dichiarato -. Abbiamo mobilitato migliaia di agenti nelle strade e la dimostrazione di forza da parte della polizia insieme all'unità delle comunità ha permesso di superare la sfida".
Rowley ha anche affermato che all'alba ci sono state alcune retate nella capitale per arrestare gli estremisti dell'ultradestra responsabili dei disordini dei giorni scorsi. "Questi teppisti sono delinquenti - ha detto - e qualsiasi insinuazione sul fatto che siano patrioti o abbiano una causa per cui protestano è una sciocchezza".
L'attenzione del governo resta comunque alta, dopo che dalla polizia sono arrivate informazioni su nuove proteste pianificati dall'ultradestra per i prossimi giorni. Lo ha dichiarato ai media il viceministro dell'Interno Diana Johnson, incaricata proprio dell'ordine pubblico nell'esecutivo laburista di Starmer. "E' positivo che non abbiamo visto in strada il disordine e la criminalità dei giorni precedenti - ha detto - ma abbiamo ulteriori informazioni sugli eventi dei prossimi gironi". E Starmer, mentre visitava una moschea a Solihull, nell'Inghilterra centrale, ha sottolineato che nella notte "è andata molto meglio del previsto", ma non è tempo di ridurre "gli sforzi fatti fin qui" per fermare i disordini nel Regno. In particolare, nella riunione odierna del comitato Cobra si discuterà con i vertici delle forze dell'ordine su come affrontare le nuove proteste pianificate nei prossimi giorni. Sir Keir ha attribuito l'assenza di scontri la notte scorsa al gran dispiegamento di agenti nelle città e alle prime rapide condanne nei tribunali di quanti hanno preso parte ai "riots".
Nella serata di mercoledì, a Londra le manifestazioni antirazziste si sono concentrate nell'est della capitale senza incidenti. Il sindaco Sadiq Khan ha ringraziato chi ha preso parte alle dimostrazioni pacifiche e la polizia per aver dimostrato che la capitale britannica "è sicura e si oppone all'odio".
A Liverpool centinaia di persone si sono radunate davanti a un ufficio di servizi per i richiedenti asilo, le cui finestre erano state sbarrate per precauzione, per sostenere rifugiati e migranti. E circa 1.500 manifestanti si sono riuniti a Bristol, dove le strade si sono riempite di sindacalisti, attivisti antifascisti e membri della comunità nera e asiatica. E ancora a Newcastle, circa mille persone, in gran parte membri della comunità musulmana, hanno occupato il marciapiede davanti al beacon Centre, che offre servizi per l'immigrazione, in quanto si trovava sulla lista diffusa online con gli obiettivi presi di mira dagli estremisti in quella che doveva essere la peggiore notte di proteste violente dall'inizio dei "riots". In tutto il Regno Unito sono stati segnalati pochi arresti, tra cui 5 a Belfast, nell'Irlanda del Nord, che secondo la polizia locale sono legati ai disordini organizzati nella città da frange razziste nei giorni scorsi.