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L'impatto è stato così violento che non è rimasto nulla delle prime due carrozze. E' il "peggior disastro ferroviario che il Paese abbia mai conosciuto". Si dimette il ministro dei Trasporti. Il premier Mitsotakis: "Tragico errore umano"
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Un incidente ferroviario in Grecia ha provocato la morte di almeno 46 persone e il ferimento di altre 130, di cui sei ricoverati in terapia intensiva. I dispersi sono trai 50 e i 60. Nello scontro sono rimasti coinvolti un treno merci e uno passeggeri in viaggio tra Atene e Salonicco. Il capostazione di Larissa è stato arrestato. Secondo i media greci, si tratta del "peggior incidente ferroviario che la Grecia abbia mai conosciuto". Sono stati mobilitati circa 150 vigili del fuoco e 40 ambulanze. Il premier Mitsotakis: "Tragico errore umano"
I vigili del fuoco hanno spiegato che tre vagoni sono deragliati dopo lo scontro: uno dei vagoni del convoglio passeggeri ha preso fuoco e diverse persone sono rimaste intrappolate. Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.
L'incidente fra il treno merci e il convoglio passeggeri si è verificato nei pressi della cittadina di Larissa, nel centro del Paese, ma ancora non è stata definita la dinamica dello scontro fra il treno merci e il convoglio passeggeri: non è chiaro se si sia trattato o meno di un errore umano. Il governatore regionale Kostas Agorastos ha affermato che "più di 250 passeggeri sono stati trasferiti in autobus a Salonicco. Le carrozze 1 e 2 non esistono più, mentre la 3 è deragliata e si è rovesciata".
I due treni viaggiavano a grande velocità perché non sapevano che l'altro stesse arrivando e l'impatto è stato così violento che non è rimasto nulla delle prime due carrozze dopo l'incidente. "Il sindaco della città vicino all'incidente ha detto che non è rimasto nulla delle prime due carrozze", afferma il giornalista.
Sul treno passeggeri che si è scontrato con il treno merci c'erano tanti studenti universitari che tornavano a casa dopo i festeggiamenti per il weekend lungo di Carnevale. "È una tragedia terribile e difficile da comprendere, mi dispiace molto per i genitori", ha detto la viceministro della Sanità, Mina Gaga. Secondo Hellenic Train, operatore ferroviario gestito dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, a bordo viaggiavano circa 350 passeggeri.
Per cercare di sgomberare i detriti e sollevare i vagoni ribaltati sono stati impiegati anche gru e mezzi meccanici. Secondo i soccorritori intervenuti sulla scena si tratta di una tragedia ferroviaria senza precedenti per il Paese: "Non ho mai visto niente di simile in tutta la mia vita. È tragico. Cinque ore dopo, troviamo ancora cadaveri", ha detto un soccorritore. Secondo alcuni sopravvissuti, la forza dell'impatto è stata tale che diversi passeggeri sono stati proiettati fuori dai finestrini delle carrozze. Molte persone sono rimaste intrappolate tra i rottami, mentre altre sono riuscite a mettersi in salvo fuggendo nei campi che circondano la massicciata ferroviaria.
Dopo il disastro ferroviario, si è dimesso il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Kostas Karamanlis. "Sono in politica da qualche anno, ma considero un elemento necessario della nostra democrazia che i cittadini del nostro Paese abbiano fiducia nel sistema politico. Questa si chiama responsabilità politica. Per questo - ha spiegato - rassegno le mie dimissioni dalla carica di Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. È quello che sento il dovere di fare come minimo segno di rispetto per la memoria delle vittime".
Il 26 dicembre 2004, uno dei più gravi incidenti ferroviari della storia si è verificato presso Peraliya, una cittadina del distretto di Galle in Sri Lanka. Il treno espresso Ruhunu Kumari, cioè "la Regina del Mare", uscì dai binari causando la morte di più di 1.700 persone anche se furono recuperati solo circa 900 corpi: molti altri vennero spazzati via dal mare o recuperati direttamente dalle famiglie. accorse sul luogo della strage.