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Abu Mazen: "Palestinesi non abbandoneranno la loro terra". Meloni: "Non diventi scontro tra civiltà". Blinken: "Mantenere aperto il valico di Rafah"
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Prosegue la guerra in Medio Oriente. Si conclude con un nulla di fatto il vertice per la pace de Il Cairo: è infatti saltata la dichiarazione finale per via di uno scontro di vedute tra i Paesi del mondo arabo e l'Occidente. L'esercito israeliano pronto all'attacco via terra: intanto da stasera verranno effettuati più bombardamenti su Gaza. Il valico di Rafah, in Egitto, dopo che sono entrati nella Striscia i primi 20 convogli con gli aiuti, è stato richiuso. Blinken ha ringraziato Egitto, Israele e Nazioni Unite per aver facilitato il passaggio. Il segretario Usa ha chiesto di mantenere aperto il valico per consentire "il continuo passaggio di aiuti". Intanto Hamas libera due ostaggi americani: sono madre e figlia. E dichiara: "Ci sono contatti in corso" con i mediatori arabi, Egitto e Qatar, per la liberazione di altri ostaggi civili". Il premier Meloni: "Serve de-escalation, non diventi scontro tra civiltà". Il presidente palestinese Abu Mazen: "Non lasceremo mai la nostra terra". Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant: "Hezbollah ha deciso di partecipare ai combattimenti, pagherà un alto prezzo".
Il movimento sciita libanese Hezbollah affermato che altri tre suoi combattenti sono stati uccisi lungo il confine con Israele, portando a 17 il numero dei suoi miliziani morti dal 7 ottobre. Lo riferisce al Jazeera notando che in precedenza, il gruppo aveva affermato che un suo combattente era stato ucciso nella zona libanese di Hula, di fronte alla comunità israeliana di Margaliot.
Nel corso della sua visita a Tel Aviv, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dello Stato d'Israele, Isaac Herzog. La conversazione, informa una nota di palazzo Chigi, "ha rappresentato un'occasione per ribadire la solidarietà al popolo israeliano a seguito dei brutali attacchi di Hamas e discutere di possibili prospettive future di pace per la regione".
Un alto funzionario del Qatar, Majed Al-Ansari, consigliere del ministero degli Esteri, ha detto, citato dai media israeliani, di essere ottimista sul fatto che tutti gli ostaggi civili trattenuti da Hamas saranno rilasciati presto, spiegando che il rilascio dei due ostaggi americani di ieri non è stato che il primo passo. "La liberazione ha avuto luogo in un quadro che conferma la positiva intenzione di rilasciare gli ostaggi".
Si è concluso dopo circa un'ora il colloquio bilaterale tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, a Tel Aviv.
"Rafforzeremo i nostri attacchi per ridurre al minimo i pericoli per le nostre forze nelle prossime fasi della guerra. Aumenteremo gli attacchi, a partire da stasera" sulla Striscia di Gaza. È quanto ha annunciato il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari, parlando ai giornalisti e aggiornandoli sulla preparazione della prevista invasione di terra. Hagari ha ripetuto per questo l'invito ai residenti di Gaza City a dirigersi a sud per la loro sicurezza.
Cinque agenzie delle Nazioni Unite, tra cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Programma Alimentare Mondiale, hanno chiesto un cessate il fuoco umanitario a Gaza, che preveda l'accesso immediato e illimitato agli aiuti umanitari in tutta la Striscia. "Gaza era una situazione umanitaria disperata prima delle ultime ostilità", hanno dichiarato le agenzie in una dichiarazione congiunta pubblicata oggi, "Ora è catastrofica. Il mondo deve fare di più". Secondo la dichiarazione, le strutture mediche di Gaza "non hanno più carburante e funzionano con le piccole quantità che si sono procurate in loco. Si prevede che queste si esauriranno nei prossimi giorni o giù di lì". La dichiarazione ha sottolineato che la capacità di produzione di acqua a Gaza è al 5 per cento dei livelli normali e che "le forniture umanitarie preposizionate sono già state esaurite".
"Entreremo a Gaza. Inizieremo una missione operativa e professionale per distruggere gli agenti di Hamas, le infrastrutture di Hamas, e terremo in mente anche le immagini, le scene e i caduti dello Shabbat di due settimane fa". Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi riferendosi all'attacco di sabato 7 ottobre.
"Oggi siamo nel cuore della battaglia" tra Israele e Hamas. Lo ha detto il vice leader del gruppo libanese di Hezbollah, lo sceicco Naim Kassem. "Stiamo cercando di indebolire il nemico israeliano e di fargli sapere che siamo pronti", ha detto Kassem, commentando i razzi lanciati dal sud del Libano verso Israele. Kassem ha aggiunto che il suo gruppo, che è alleato di Hamas, sta già influenzando il corso del conflitto riscaldando il confine tra Libano e Israele e tenendo tre divisioni dell'esercito israeliano impegnate nel nord così che non possano combattere a Gaza. "Credete che, se cercate di schiacciare la resistenza palestinese, altri resistenti nella regione non agiranno?", ha continuato Kassem in un discorso tenuto durante il funerale di un combattente di Hezbollah.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivato all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dall'ambasciatore d'Italia in Israele, Sergio Barbanti. Nell'agenda del premier ci sono gli incontri col primo ministro Benjamin Netanyahu e col presidente israeliano Isaac Herzog.
Il summit per la pace a II Cairo si è concluso senza dichiarazione finale condivisa da tutti i partecipanti, ma solo con un comunicato della presidenza egiziana che ha promosso il vertice. Il motivo sono le divergenze fra le diplomazie del gruppo dei Paesi arabi con quello occidentale, spiega Sky News Arabia, citando fonti diplomatiche di alto livello. "I rappresentanti occidentali - dicono le fonti - volevano che la dichiarazione includesse solo una condanna ad Hamas, mentre si rifiutavano di condannare Israele per l'uccisione di migliaia di civili a Gaza o di chiedere un cessate il fuoco urgente e l'ingresso di aiuti nella Striscia".
Un comandante delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, Talal Al Hindi, è stato ucciso a Gaza in una attacco di Israele. Lo riferiscono i media secondo Al Hindi è stato ammazzato a casa sua con la moglie e alcuni membri della sua famiglia. Per ora non c'è conferma da parte dell'esercito.
Hamas non discuterà della sorte degli ostaggi militari fino a quando Israele non avrà smesso di bombardare la Striscia di Gaza. Lo ha detto Osama Hamdan, il rappresentante di Hamas in Libano, durante una conferenza stampa a Beirut. "Fino a quando sarà in corso l'aggressione nemica, questo argomento non lo trattiamo", ha detto Hamdan.
"Ci sono contatti in corso" tra Hamas e i mediatori arabi, "Egitto e Qatar", per la liberazione di altri ostaggi civili presi dal movimento islamico palestinese il 7 ottobre scorso. Lo ha detto Osama Hamdan, rappresentante di Hamas a Beirut a margine di una conferenza stampa.
"A margine del vertice del Cairo per la pace, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un lungo e cordiale incontro bilaterale" con il presidente Abu Mazen. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che "nel corso del colloquio, è stato confermato il sostegno dell'Italia alla legittima Autorità rappresentativa del popolo palestinese, il quale certamente non si identifica con Hamas. Ribadito inoltre il sostegno alla prospettiva dei due Stati".
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato "tutte le parti a mantenere aperto il valico di Rafah per consentire il continuo movimento di aiuti che sono indispensabili per il benessere della popolazione di Gaza".
Antony Blinken ha ringraziato Egitto, Israele e le Nazioni Unite per aver facilitato il passaggio del primo convoglio di aiuti umanitari a Gaza. "Un convoglio ha attraversato questa mattina il confine di Rafah verso Gaza nell'ambito di una crisi umanitaria che cresce di giorno in giorno", ha scritto su X il segretario di Stato Usa. "Ringraziamo i nostri partner in Egitto e Israele e le Nazioni Unite per aver facilitato il passaggio sicuro di questi aiuti salvavita".
L'esercito di Israele ha lanciato un pesante bombardamento a Rafah, la città in cui si trova il valico che collega l'Egitto con la Striscia di Gaza. L'attacco è avvenuto durante il passaggio del convoglio di aiuti umanitari destinati ai palestinesi. Lo riporta il corrispondente sul posto di Al Jazeera che ha descritto "una scena di consegna di aiuti umanitari sotto un bombardamento di massa". Durante il raid il dipartimento della protezione civile locale è stato colpito e distrutto.
Al termine del vertice della pace del Cairo il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si recherà a Tel Aviv dove incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente israeliano Isaac Herzog.
Sono risuonate da poco a Tel Aviv e nel centro di Israele le sirene di allarme per l'arrivo dei razzi da Gaza. Lo ha constatato l'Ansa sul posto.
Giorgia Meloni, intervenendo al vertice internazionale per la pace al Cairo, ha affermato che, per porre fine alla guerra in Medioriente, la soluzione da percorrere è basata sulla "prospettiva 'due popoli e due Stati'. Una soluzione concreta e che deve avere una tempistica definita". Il premier ha poi aggiunto: "Dobbiamo fare l'impossibile per evitare un'escalation e perdere il controllo di quel che può accadere, perché le conseguenza sarebbero inimmaginabili".
"Hezbollah ha deciso di partecipare ai combattimenti, pagherà un alto prezzo". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, alle truppe di stanza a Biranit camp al confine con il Libano, riferendosi ai missili, razzi e colpi di mortaio sparati nelle ultime due settimane dal movimento sciita verso il nord di Israele. "Prevedo che la sfida diventerà ancora più grande, e bisogna tenerne conto per essere pronti a ogni situazione", ha aggiunto Gallant.
L'esercito israeliano sta continuando i suoi preparativi per la "prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra". Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che in questi giorni "sono stati approvati piani per espandere le attività operazionali". "Le truppe, sia quelle in servizio sia i riservisti, sono schierate sul campo e si stanno addestrando in accordo con i piani operativi approvati".
Un bilaterale fra il premier Giorgia Meloni e il presidente palestinese Abu Mazen è in corso a margine del summit sulla pace al Cairo.
È salito a 4.385 il numero dei morti a Gaza, di cui 1.756 minori e 976 donne. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità di Gaza, citato dai media. I feriti sono 13.561.
"Il terribile attacco di Hamas si è abbattuto contro civili inermi con una efferatezza senza precedenti che lascia allibiti e che dal nostro punto di vista è giusto condannare senza ambiguità". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al summit per la pace al Cairo.
"Dobbiamo fare l'impossibile per evitare una escalation della crisi, per evitare di perdere il controllo di questa crisi, perché le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Il modo più serio per farlo è un'iniziativa politica per una soluzione strutturale che si basi sulla prospettiva dei due popoli e due Stati, una soluzione che deve essere concreta e deve avere una tempistica definita". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al summit per la pace al Cairo.
Di fronte ad atti come donne e bambini decapitati "uno Stato è pienamente legittimato alla sua esistenza e alla difesa dei confini ma la reazione di uno Stato non può essere mai motivata da sentimenti di vendetta: uno Stato fonda la sua reazione su ragioni di sicurezza, commisurando la sua forza e tutelando la popolazione civile". Lo ha detto il presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al summit per la pace del Cairo. Questo per Meloni è il "confine" e "sono fiduciosa" che questa
sia anche la posizione di Israele.
Un funzionario israeliano ha detto che Hamas "utilizza alcuni ospedali come rifugi perché sa che si tratta di un sito sensibile che eviteremo di attaccare". Lo ha detto un portavoce dell'esercito israeliano nel corso di un punto stampa. Lo riporta il Times of Israel.
"A partire da ora, posso dirvi che non c'è alcuna crisi umanitaria a Gaza. La situazione è sotto controllo". Lo ha detto un portavoce militare israeliano nel corso di una conferenza stampa. Secondo le forze di Difesa israeliane, circa 700mila persone su una popolazione stimata di 1,1 milioni di abitanti nel nord di Gaza sono evacuate verso sud negli ultimi giorni. Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari, afferma che l'Idf "continuerà gli attacchi contro le roccaforti di Hamas nel nord di Gaza".
"Il bombardamento incessante della Striscia di Gaza è crudele e inconcepibile a tutti i livelli. È una punizione collettiva di una popolazione assediata e indifesa. È una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario. È un crimine di guerra": è quanto ha detto il re di Giordania Abdullah nel suo intervento al vertice in corso al Cairo, riportato dall'agenzia di stampa Petra. "In qualsiasi altro luogo, attaccare le infrastrutture civili e affamare in modo deliberato un'intera popolazione, lasciandola senza cibo, acqua, elettricità e beni di prima necessità sarebbe condannato", ha rimarcato Abdullah, secondo cui "il messaggio che il mondo arabo sta ascoltando è forte e chiaro: le vite palestinesi contano meno di quelle israeliane, l'applicazione del diritto internazionale è facoltativa e i diritti umani hanno dei limiti: si fermano ai confini, si fermano alle razze, si fermano alle religioni".
Al valico di Rafah "ho constatato una catastrofe umanitaria. Al di là del confine ci sono due milioni di persone tra cui bambini che necessitano di aiuti. Sono grato all'Egitto per il ruolo che ha avuto e lancio un appello a una tregua umanitaria". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres presente al Cairo al vertice della Pace, sottolineando che "i diritti dei palestinesi sono legittimi" e che serve "una soluzione a due Stati".
"Non lasceremo mai la nostra terra, non lasceremo mai la nostra terra". Lo ha ripetuto due volte il presidente palestinese Abu Mazen, concludendo il suo intervento al summit per la pace al Cairo.
Sono 210 al momento le famiglie degli ostaggi che l'esercito ha informato, aggiungendo e depennando le persone sulla base "di informazioni di intelligence". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari confermando che l'obiettivo prioritario di Israele è di riportarli tutti a casa. Secondo Hagari sono finora 307 i soldati isaraeliani.
"Ci troviamo davanti a una crisi senza precedenti che richiede attenzione totale. Per questo vi ho chiamati a lavorare insieme su una nuova road map che metta fine alla crisi umanitaria". Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi rivolgendosi ai leader nell'apertura dei lavori del vertice internazionale per la pace, al Cairo. Al-Sisi ha sottolineato la necessità di "stabilire negoziati che aprano la via a una soluzione a due Stati".
Il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, si è rivolto alla comunità internazionale chiedendo di fornire protezione al "popolo palestinese e ai civili innocenti" nella Striscia di Gaza. Durante il Summit per la pace in corso al Cairo, Al Sisi ha affermato di aver compiuti sforzi "dal primo momento" per trasportare aiuti a Gaza tramite il valico di Rafah "nonostante i ripetuti bombardamenti effettuati per impedirlo".
"Sono entrati attraverso il valico di Rafah i convogli per gli aiuti a Gaza. Sono i primi importanti risultati dell'azione diplomatica del governo a tutela dei civili palestinesi. Continuiamo a lavorare per mettere in salvo più persone possibile e liberare gli ostaggi". Lo afferma su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
"Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la Striscia di Gaza". Lo ha detto il capo dell'ufficio comunicazioni di Hamas, Salama Maruf, in un comunicato citato dai media, riferendosi ai camion di aiuti entrati dall'Egitto attraverso il valico di Rafah. Secondo Maruf, "è importante stabilire un corridoio sicuro che funzioni 24 ore su 24 per soddisfare i bisogni umanitari e i servizi essenziali che non ci sono più e per consentire ai feriti di partire per ricevere cure".
"Il primo convoglio" di aiuti umanitari per Gaza "non deve essere l'ultimo". Lo ha affermato il capo dell'agenzia umanitaria dell'Onu Martin Griffiths, presente al Cairo per il "vertice per la pace", dopo il passaggio di 20 camion dall'Egitto verso Gaza. "Sono fiducioso che questa spedizione sarà l'inizio di uno sforzo sostenibile per fornire beni essenziali, tra cui cibo, acqua, medicine e carburante, agli abitanti di Gaza in modo sicuro, incondizionato e senza ostacoli", ha aggiunto. Le spedizioni odierne contengono, secondo i media egiziani, cibo e aiuti medici e non carburante, vitale nella Striscia di Gaza.
Giorgia Meloni è atterrata a Il Cairo, dove parteciperà al vertice internazionale per la pace organizzato dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi sulla crisi in Medioriente con l'obiettivo di innescare una de-escalation del conflitto tra Israele e Hamas. Dall'Egitto poi, il premier dovrebbe volare nel pomeriggio in Israele per una breve visita a Tel Aviv per incontrare il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Il valico di Rafah al confine fra Egitto e Gaza è stato nuovamente chiuso dopo il passaggio di 20 camion con aiuti umanitari che, per la prima volta dal 7 ottobre, sono entrati nella Striscia. Lo riporta la Cnn citando una sua corrispondente presente sul posto.
Dopo aver appreso dell'ingresso di aiuti umanitari a Gaza dall'Egitto, una cinquantina di palestinesi con doppia cittadinanza (in particolare egiziana) sono sopraggiunti al valico di Rafah nella speranza di passare nel Sinai. Ma, come ha constatato l'Ansa sul posto, gli uffici del terminal passeggeri del valico restano chiusi e questi palestinesi (fra cui molti bambini) non trovano interlocutori.
"Oltre 1.600 bambini sarebbero stati uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza. Più di 4.200 altri sarebbero stati feriti. L'uccisione e la mutilazione di bambini, gli attacchi su ospedali e scuole e la negazione dell'accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L'umanità deve prevalere". Lo rende noto Adele Khodr, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa
Il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato da poco aperto al transito degli aiuti umanitari. Sstanno transitando i primi camion per la popolazione della Striscia
Almeno 17 dipendenti dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamico palestinese Hamas. Lo ha reso noto il commissario generale dell'Unrwa Philippe Lazzarini. "Finora è stata confermata la morte di 17 nostri colleghi in questa guerra brutale. Ma con tutta probabilità la cifra reale è ancora più alta", ha precisato.
Un ragazzo palestinese di 17 anni è morto in un attacco israeliano nella città di Gerico, est della Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il ministero della Salute.
Secondo informazioni dell'Ambasciata Usa in Israele, "il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto aprirà oggi alle 10 ora locale (le 9 in Italia). Se il confine sarà aperto, non sappiamo per quanto tempo lo resterà affinché i cittadini stranieri lascino Gaza". Lo riferisce una nota della sede diplomatica americana avvertendo che "molte persone cercheranno di attraversare il confine, e i cittadini Usa che vorranno entrare in Egitto devono aspettarsi una situazione di caos e disordine da entrambi i lati".
Sono stati quasi 7mila i razzi lanciati da Gaza contro Israele dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'esercito israeliano, spiegando che circa 450 di questi sono ricaduti all'interno della Striscia. Secondo la stessa fonte - a due settimane dall'attacco - sono stati oltre mille "i terroristi neutralizzati, molti di loro dopo essersi infiltrati in Israele". "Decine - ha aggiunto - i capi terroristi di Hamas eliminati".
Joe Biden e il segretario di Stato Usa Antony Blinken hanno "privatamente" esortato Israele a evitare attacchi pesanti contro Hezbollah. Lo riferisce il New York Times, citando fonti informate. Il timore di Washington è che alcuni dei falchi del gabinetto di guerra israeliano vogliano un attacco preventivo contro Hezbollah che porterebbe Israele a combattere su due fronti; Hamas nel sud ed Hezbollah nel nord con il rischio di coinvolgere nel conflitto gli Stati Uniti e l'Iran.
Hamas ha attaccato Israele anche per impedire la normalizzazione dei rapporti con gli Stati arabi. Lo ha detto Joe Biden ad un evento elettorale a Washington. "Una delle ragioni per cui lo hanno fatto è perché sapevano che mi sarei seduto al tavolo dei negoziati con l'Arabia Saudita", ha sottolineato il presidente americano. "Perché i sauditi volevano riconoscere Israele e questo avrebbe reso più unito il Medio Oriente", ha aggiunto Biden.
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta sulla sua edizione online che arei da combattimento israeliani hanno attaccato di nuovo la Striscia di Gaza ieri sera, uccidendo e ferendo numerose persone. La parte orientale del campo profughi di al-Bureij, nel centro di Gaza, è stata bombardata, precisa Wafa aggiungendo che i caccia israeliani hanno anche bombardato case nella zona di Sheikh Radwan, a est di Gaza City, così come nelle parti orientali e settentrionali di Beit Lahia. Case sono state bombardate anche nella parte meridionale di Khan Yunis, nel sud della Striscia, così come nella zona di Jabalia, nel nord.
Pochi minuti dopo che i media al seguito di Joe Biden hanno diffuso la notizia che il presidente americano auspica un posticipo dell'invasione di Gaza da parte di Israele "finché altri ostaggi non saranno liberati" la Casa Bianca corregge il tiro. Biden "ha sentito male la domanda", si legge in una nota nella quale si spiega che la risposta "sì" del presidente si riferiva alla necessità che Hamas liberi altri ostaggi e non a un rinvio dell'invasione di terra.
Joe Biden ritiene che Israele dovrebbe posticipare l'invasione di terra a Gaza finché non saranno liberati altri ostaggi. Rispondendo ad una domanda in merito prima di salire sull'Air Force One diretto a Rehoboth Beach, nel Delaware, il presidente ha risposto ai giornalisti al seguito: "Sì". Poi sulla telefonata con le due americane liberate da Hamas si è limitato a dire "è andata bene".
Hamas ha attaccato Israele anche per impedire la normalizzazione dei rapporti con gli Stati arabi. Lo ha detto Joe Biden a un evento elettorale a Washington. "Una delle ragioni per cui lo hanno fatto è perché sapevano che mi sarei seduto al tavolo dei negoziati con l'Arabia Saudita", ha sottolineato il presidente americano.
Dopo il rilascio di due ostaggi americani, Hamas ha dichiarato che sta lavorando con mediatori in Egitto, Qatar e altri "Paesi amici". "Cerchiamo di attuare la nostra decisione di rilasciare individui di nazionalità straniera sotto custodia temporanea, come e quando le circostanze di sicurezza lo consentono", si legge nella dichiarazione.
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha chiesto di evacuare molte delle sue scuole dove i palestinesi si sono rifugiati a Gaza City, ritenendo che i luoghi "non siano più sicuri" dopo aver ricevuto un avvertimento israeliano. "Siamo stati informati da Israele della necessità di evacuare queste infrastrutture il più rapidamente possibile", ha affermato l'Unrwa in una nota.
Joe Biden ha parlato al telefono con Judith Tai Raanan e Natalie Raanan, madre e figlia di Chicago rilasciate da Hamas. "Il presidente ha appena concluso una telefonata con le due americane rilasciate oggi dopo essere state prese in ostaggio durante il terribile attacco terroristico contro Israele", si legge in una nota della Casa Bianca nella quale si sottolinea che il presidente ha garantito alle due donne "il pieno sostegno del governo degli Stati Uniti per riprendersi da questa terribile esperienza".
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