A Tgcom24 la lettera di padre John Luke Gregory, frate missionario dell'"Associazione pro Terra Sancta" che, insieme a padre Bruno, è stato nella città siriana e racconta la situazione attuale
Ecco il testo della lettera:
Padre Bruno ed io, padre John Luke Gregory, siamo stati ad Aleppo la scorsa settimana, dal 13 al 17 gennaio. Non siamo andati alla sezione orientale, siamo stati soprattutto nel centro, circondato dalla distruzione. Abbiamo sentito lanciare missili e le loro esplosioni, ma da quello che potevo capire tutto avveniva fuori dalla città. Ora Aleppo è nelle mani delle truppe governative, c'è un certo ordine ma alcune strade principali sono state completamente cancellate. Sono rimasto sorpreso nel vedere un netturbino al lavoro. In alcuni edifici, per la maggior parte distrutti, alcune persone sono tornate nelle loro abitazioni. Si vedeva persino la roba lavata e appesa sui balconi, le finestre pulite! Era davvero molto surreale, eppure è la speranza di una pace duratura, che permette alle persone, almeno, di cercare di tornare alla normalità. Hanno veramente tanto coraggio!
Sono stato molto toccato dalla loro determinazione e da una tranquilla cordialità mentre camminavamo nelle strade in mezzo a tanta devastazione e credete, le fotografie non possono dimostrare del tutto la distruzione massiccia della città. La città di Homs era lo stesso, tanta distruzione! Credo che noi fossimo gli unici stranieri in città. Non abbiamo visto nessun altro per tutto il tempo che siamo stati lì. I nostri frati e le suore hanno fatto e fanno davvero un ottimo lavoro! I due ospedali cattolici sono rimasti sempre aperti. Ci sono punti di controllo per ogni chilometro. I soldati sono molto cordiali ed educati. Essi sono abituati a vedere i francescani a piedi che visitano i poveri e raccolgono i bambini portandoli agli asili nido e al catechismo. Ora c'è la speranza che i bombardamenti si siano fermati. Sembra tutto terribile, ma c'è speranza. C'è anche tanta misericordia e compassione. Si dice che abbiamo mostrato coraggio e determinazione ad andare a visitare i nostri frati e la gente in Siria, però meritva di certo stare vicino a loro nonostante il pericolo. Vorrei, infatti, ritornare di nuovo!
Padre John Luke Gregory