A "Mattino Cinque News" l’analisi del Vicepresidente esecutivo dell'ISPI
"Dobbiamo stare attenti a non leggere troppo favorevolmente, magari spinti da partecipazione emotiva, la resistenza ucraina nelle zone del sud e nelle zone del Donbass, nelle due province i russi controllano rispettivamente il 90% e il 60% e hanno quasi raddoppiato la loro presenza". Così Paolo Magri, il Vicepresidente esecutivo ISPI, è intervenuto a "Mattino Cinque News" per commentare l'evoluzione della guerra in Ucraina.
"Non ci sono tantissimi segnali per giustificare ottimismo - ha spiegato Magri - quello della trattativa sui soldati potrebbe starci, nel senso che se è vero che i filorussi hanno 2000 mila soldati dell'acciaieria, è altrettanto vero che gli ucraini hanno alcune migliaia di soldati russi quindi ci potrebbe essere uno spazio, però ci può essere anche la tentazione da parte della Russia di dare una lezione ai nazisti del Battaglione Azov, che sono gli eroi in patria della resistenza".