I rivoluzionari hanno annunciato di aver sciolto il governo, dopo che il ministero della Difesa locale aveva smentito la riuscita dell'assalto del 5 settembre
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Dopo il colpo di stato del 5 settembre - confermato dalle forze speciali ma smentito dal ministero della Difesa - in Guinea arriva il primo ordine ufficiale da parte dei rivoluzionari. Nel paese è stato imposto il coprifuoco "fino a nuovo avviso" e i governatori sono stati sostituiti con dei militari a seguito dello scioglimento dell'esecutivo. La giunta ha anche affermato che convocherà i ministri del precedente governo e gli alti funzionari del Paese.
Nel frattempo arriva la presa di posizione della Francia, che "condanna la tentata presa di potere con la forza" e chiede "il rilascio immediato e incondizionato del presidente Alpha Condé". Il ministro degli Esteri si è unito all'appello della Comunità degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) chiedendo "il ritorno all'ordine costituzionale".
Nella giornata di ieri 5 settembre, i cosiddetti golpisti avevano affermato di aver catturato il presidente Condé.Il ministero della Difesa ha invece smentito tale affermazioni, riferendo che gli assalitori sono stati respinti dopo aver sparato fuori dal palazzo presidenziale della capitale Conakry.
Il capo delle forze speciali guineane, il tenente colonnello Mamady Doumbouya, è apparso alla televisione pubblica annunciando di avere "sciolto il governo e annullato la Costituzione". Doumbouya, un ex ufficiale della Legione straniera francese, ha confermato di aver rovesciato il governo e catturato il presidente Condé, che lo aveva nominato a capo delle forze speciali, a causa della "cattiva gestione" del suo governo.