© Ansa
© Ansa
Le bande criminali hanno preso il controllo di circa l'80% della capitale. Report dell'Onu: "Almeno 207 morti nel massacro della comunità voodoo"
© Ansa
© Ansa
A Port-au-Prince membri delle gang hanno aperto il fuoco sui giornalisti che stavano seguendo la cerimonia di riapertura del principale ospedale di Haiti. Lo riferisce Radio Télé Métronome, secondo cui due giornalisti sono stati uccisi e altri cinque sono rimasti feriti. Le bande criminali hanno preso il controllo di circa l'80% di Port-au-Prince, costringendo alla chiusura dell'ospedale all'inizio dell'anno durante episodi di violenza che hanno colpito anche il principale aeroporto internazionale e le due più grandi prigioni del Paese.
Le autorità avevano promesso di riaprire la struttura martedì. Ma quando i giornalisti si sono ritrovati per coprire l'evento, sospetti membri di bande hanno aperto il fuoco. Le vittime sono Markenzy Nathoux e Jimmy Jean. Altri giornalisti sono feriti e sono ricoverati in un altro ospedale pubblico. L'azione è stata compiuta da banditi della coalizione "Viv ansanm" (Vivere Insieme).
Intanto un rapporto dell'Onu rende noto che sono almeno 207 le persone morte nel massacro compiuto tra il 6 e l'11 dicembre dalla gang comandata da Rey Mikanò nel quartiere di Wharf Jérémie di Cité Soleil, nell'hinterland della capitale di Haiti, Port-au-Prince. Sequestrate dalle loro case e in un luogo di culto, le vittime sono state trascinate nella roccaforte della gang, dove sono state tenute prigioniere e interrogate. I 134 uomini e le 72 donne, la maggior parte anziane, sono stati accusati di praticare il voodoo e di aver causato la malattia del figlio del capobanda.