LA SCHEDA

Hamas, cos'è e chi c'è dietro l'organizzazione che combatte Israele

Movimento politico, organizzazione militare e polo d'affari internazionale. Chi comanda e com'è organizzato il movimento, terrorista per l'Occidente, che governa la Striscia di Gaza dal 2006

di Maurizio Perriello
31 Lug 2024 - 10:54

In Occidente lo chiamano l'Isis di Gaza, mentre nel mondo arabo significa "entusiasmo" legato al combattimento (حماس). Ciò che è certo è che Hamas è un movimento islamista, formato da una parte politica e un'ala militare, che si propone come rappresentate totale della causa palestinese e che governa la Striscia di Gaza dal 2006. Dall'anno, cioè, in cui vinse le elezioni legislative battendo la rivale Fatah, altra organizzazione politica e paramilitare palestinese, afferente stavolta all'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) fondata da Yasser Arafat. Oggi Hamas è però più che mai soprattutto il grande nemico di Israele, contro il quale ha lanciato un attacco totale che ha riportato il Medio Oriente e lo Stato ebraico in un caos mai visto da almeno 50 anni, dai tempi della guerra dello Yom Kippur.

Cos'è, quando è nata e cosa significa Hamas

 La parola Hamas è l'acronoimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya, letteralmente "Movimento di Resistenza Islamico". Nata nel 1987 durante la prima Intifada, come braccio armato della rete salafita dei Fratelli Musulmani, l'organizzazione si ispira alla dottrina islamica fondamentalista e porta avanti la Jihad contro Israele. Ideologia comune che rende Hamas "cugina" o almeno "parente" di Al Qaeda. La prima apparizione pubblica dell'acronimo è stata su un volantino che accusava i servizi segreti israeliani di "minare la fibra morale dei giovani palestinesi per poterli reclutare come collaborazionisti". Tra il 2000 e il 2005 Hamas si è resa protagonista anche della seconda Intifada, finendo nella lista delle organizzazioni terroristiche di mezzo Occidente. Sta tutta qui la differenza e la rivalità con Fatah, il partito storico ancora oggi formalmente alla guida dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), col quale si sono verificati anche scontri armati. Due guide in lotta per un unico popolo.

Hamas, l'organizzazione palestinese che vuole cancellare Israele

1 di 1
© Withub

© Withub

© Withub

Cosa vuole Hamas, qual è la sua ideologia e perché fa la guerra contro Israele

 Nel 1988 Hamas pubblica la sua carta fondamentale, dandosi come obiettivo principale la distruzione di Israele e l'istituzione di uno Stato islamico in Palestina sul modello iraniano. Per acquisire sempre più seguito popolare, l'organizzazione ha intrapreso misure socio-economiche a favore dei palestinesi, come la costruzione di scuole e ospedali nella Striscia. Dall'altro lato, però, ha condotto numerosi attentati contro la popolazione ebraica, infiammando costantemente l'ormai sottile lingua di terra in cui vivono circa 2,4 milioni di persone. Nel 1993 inizia la serie di attentati suicidi, indicando una via violenta e totalmente opposta a quella della distensione e alla soluzione a due Stati sancita coi contemporanei Accordi di Oslo. L'intesa tra Arafat e l'allora premier israeliano Yitzhak Rabin prevedeva un limitato autogoverno per parti della Cisgiordania e di Gaza sotto la nuova "Autorità palestinese". Hamas rispose intensificando gli attacchi e non riconoscendo né l'Olp né Israele. Nel 2017 Hamas aggiorna la sua "Costituzione", smorzandone l'efferatezza in scia ai "compromessi" che sembravano portare una sorta di distensione con lo Stato ebraico. Pur non continuando a non riconoscere Israele, il movimento islamista accetta l'istituzione di uno Stato palestinese provvisorio lungo il confine della "Linea Verde" stabilito prima della Guerra dei Sei Giorni (1967). Ma l'escalation era ancora una volta dietro l'angolo, esplodendo definitivamente nell'attacco del 7 ottobre 2023, che ha colto di sorpresa Israele e il suo avanzatissimo apparato di intelligence militare.

Hamas non è la Palestina

 Banale, ma a quanto pare occorre ribadirlo: Hamas non rappresenta in toto la causa palestina e men che meno è sovrapponibile a un'entità statale della Palestina. La parallela presenza di Anp e Olp ne è la testimonianza più evidente. Hamas controlla politicamente e militarmente la Striscia, mentre la Palestina è un concetto geografico che comprende Gaza, Cisgiordania e Israele. Da qui la volontà di Hamas di riconquistare i territori occupati dallo Stato ebraico nel corso dei vari conflitti che si sono susseguiti dal 1948. Hamas gode di indubbia fama e fortuna presso un gran numero di palestinesi e musulmani, ma ecco un'altra verità banale, ma necessaria: non tutto il popolo palestinese si indentifica con Hamas.

Com'è organizzata Hamas

 Come accennato, Hamas è un'organizzazione complessa composta da diversi organi con funzioni politiche, militari e sociali. La linea istituzionale e la guida politica è in mano al Politburo, entità consultiva che opera in esilio e che delega ai comitati locali le questioni relative a Gaza e Cisgiordania. Le questioni ordinarie della Striscia sono ad esempio appanaggio di Yahya Sinwar, in precedenza capo dell'ala militare di Hamas, che ha passato 22 anni in una prigione israeliana per aver organizzato il rapimento e l'uccisione di due soldati dello Stato ebraico. 

Chi è il capo di Hamas e cosa sono le Brigate Ezzedin al-Qassam

 Il leader politico e "ufficiale" di Hamas è Ismail Haniyeh, che ha governato da esiliato, dalla sua residenza di Doha in Qatar, sotto i riflettori sempre accessi dell'Egitto, fino alla sua auccisione il 31 luglio 2024. È andato al potere prendendo nel 2017 il posto del leader di lunga data Khaled Meshaal. Super ricercato da Israele al pari del capo dell'ala militare dell'organizzazione, le cosiddette Brigate Ezzedin al-Qassam, chiamate così in onore di un combattente palestinese degli Anni Trenta. Parliamo di Mohammed Deif, detto anche il "comandante con un occhio solo" o "l'ospite", perché si dice che non dorma mai nella stessa casa per timore di essere catturato o eliminato. La sua capacità di sfuggire agli attentati ha assunto tratti leggendari: nel 2014, in uno delle decine di attacchi ai quali è scampato un razzo israeliano ha raso al suolo la sua casa, uccidendo la moglie Widad, il figlio di sette mesi e la figlia di tre anni.

Fotogallery - L'impatto dei raid israeliani su Gaza

1 di 12
© Ansa
© Ansa
© Ansa

© Ansa

© Ansa

Chi finanzia e chi c'è dietro Hamas

 Inizialmente Hamas era finanziata da Siria e Arabia Saudita e storicamente è sostenuta da espatriati palestinesi e donatori privati dei Paesi del Golfo Persico. L'organizzazione è per ovvie ragioni escluso dall'assistenza ufficiale fornita all'Olp da Stati Uniti e Unione europea. Nelle casse del gruppo fondamentalista finiscono comunque risorse occidentali, fornite da alcune organizzazioni caritatevoli islamiche che hanno inviato denaro a gruppi di servizi sociali sostenuti da Hamas. Nel corso degli anni principale sostenitore economico del movimento islamista è diventato però l'Iran. Teheran non contribuisce solo economicamente, ma anche con la fornitura di armi, equipaggiamento e addestramento. Si parla di un giro d'affari di circa 100 milioni di dollari all'anno, anche a vantaggio di altre realtà estremiste come il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina.

Guerra Israele - Hamas: i ruoli di Turchia, Egitto, Libano e Iran

1 di 1
© Withub

© Withub

© Withub

Non solo Iran, il ruolo di Egitto e Turchia

 Più complicato il rapporto tra Hamas ed Egitto. Il movimento islamista si arricchisce tassando le merci egiziane importate nella Striscia di Gaza, riuscendo a ricavare oltre 12 milioni di dollari al mese. C'è infine la Turchia, che non perde occasione per agire da partner oscuro a metà tra la Nato e il mondo musulmano del quale si erge a portavoce panislamico. Da un lato Ankara afferma che il sostegno a Hamas è esclusivamente politico, mentre dall'altro sono stati appurati finanziamenti di operazioni terroristiche, soprattutto attraverso aiuti veicolati dall'Agenzia turca di cooperazione e coordinamento.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri