"Deluso dalle dichiarazioni indifferenti del ministro Di Maio sulla terribile situazione a Hong Kong", ha spiegato Joshua Wong invitando il nostro Paese a protestare per "le violazioni dei diritti umani"
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"Da cinque mesi viviamo la brutalità della polizia, che usa armi da fuoco contro i manifestanti. Ci sono anche aziende italiane che forniscono agli agenti mezzi, tra cui autovetture". Lo ha detto Joshua Wong, leader delle proteste di Hong Kong, in collegamento video a una conferenza stampa al Senato. "Credo che un Paese responsabile come l'Italia dovrebbe dimostrare quanto tenga alla libertà e prendere misure adeguate", ha aggiunto.
"Invito a prendere delle iniziative, per quanto riguarda l'esportazione di armi antisommossa e i mezzi utilizzati dalla polizia a Hong Kong, e di adottare misure simili al provvedimento approvato dagli Stati Uniti, con un chiaro messaggio da parte dell'Italia di fermare le violazioni dei diritti umani", ha poi sottolineato.
"Deluso da DI Maio" "Sono rimasto piuttosto deluso nel leggere le dichiarazioni indifferenti del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio sulla terribile situazione dei diritti umani a Hong Kong". "Sono consapevole che gli imprenditori e i leader politici abbiano paura di sollevare preoccupazioni sui diritti umani con Pechino, temendo che questo possa in qualche modo andare contro i loro interessi economici. La mia richiesta umile - ha dichiarato Joshua Wong - è che l'Italia rimanga fedele alle promesse fatte all'Unione europea, Ue che ha giurato che i diritti umani sono alla sua base e che non incoraggerà mai le violazioni dei diritti umani. Chiedo all'Unione europea e all'Italia di non chiudere gli occhi dinanzi alla crisi umanitaria Hong Kong".
"Attenti con la Via della Seta" "Hong Kong deve servire da esempio dal quale imparare. Non eravamo consapevoli dell'intenzione del regime cinese di acquisire influenza e controllo sulla nostra economia. Con l'esperienza e l'esempio di Hong Kong, anche l'Italia deve stare attenta a non dipendere troppo dagli interessi economici, e in particolare al progetto "Belt and Road Inititative", la Via della Seta. Non è altro che una strategia della Cina per influenzare i Paesi. E voglio lanciare un chiaro messaggio al ministro degli Esteri Luigi Di Maio: non esiste un pranzo gratis nel mondo".
"Rammaricato dalle parole del Papa" "Considerati gli interessi del Vaticano con la Cina, non sono tanto sorpreso dalle parole del Papa che si è espresso a favore di pace e giustizia sociale, ma sono lo stesso rammaricato da quanto ha detto". "Capisco che per lui è difficile esprimersi a sostegno dei manifestanti - ha dichiarato il leader delle proteste - ma vedendo i giovani che vengono torturati e arrestati, nel suo ruolo di leader religioso non dovrebbe e non potrebbe rimanere silente". "Se le manifestazioni e gli scontri andranno avanti, spero che il Papa possa riconsiderare la sua posizione ed esprimere piu' riguardo verso i manifestanti e la violazione dei diritti umani".