Tre i capi di imputazione, tutti collegati al possesso illegale di una pistola, acquistata mentendo sul suo consumo di droga
Hunter Biden, il figlio del presidente Usa Joe Biden, è stato incriminato con tre capi di imputazione, tutti collegati al possesso illegale di una pistola, acquistata mentendo sul suo consumo di droga. Lo riferiscono i media americani. Il 6 settembre il procuratore speciale David Weiss aveva chiesto a un gran giurì di incriminare Hunter Biden prima del 29 settembre, cioè prima che scadessero i termini di prescrizione per tali reati.
La storica incriminazione contro il figlio di un presidente in carica arriva dopo che un accordo di patteggiamento che avrebbe potuto mettere fine a un'indagine lunga anni su Hunter Biden è naufragato e proprio mentre i repubblicani del Congresso portano avanti un'indagine di impeachment sul presidente democratico, in gran parte sui rapporti d'affari di Hunter Biden.
Biden è stato incriminato presso la corte federale del Delaware per tre capi d'accusa legati al possesso di una pistola sotto effetto di stupefacenti. Due capi d'accusa sono legati al fatto che Biden avrebbe presentato un modulo in cui dichiarava di non fare uso di droghe illegali al momento dell'acquisto di un revolver Colt Cobra nell'ottobre 2018. Il terzo capo d'accusa sostiene che abbia posseduto un'arma da fuoco mentre faceva uso di stupefacenti.
Il caso è supervisionato dal consulente speciale David Weiss, che ha anche diretto l'indagine. Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha nominato Weiss consulente speciale ad agosto, quando le trattative sulle accuse fiscali e sulle armi sono fallite. L'indagine di Weiss è stata avviata nel 2018, l'anno prima che Joe Biden annunciasse la sua candidatura alla Casa Bianca, secondo una fonte che ha familiarità con l'inchiesta, e si è concentrata sulle finanze del giovane Biden.