A "Quarta Repubblica" l'intervista a un inglese che ha deciso di imbracciare le armi
"La politica ha messo le sanzioni, noi dobbiamo mettere gli stivali e le truppe in campo per fermare Putin". È il racconto di Ian, fotografo 62enne di origini inglesi, che a "Quarta Repubblica" spiega perché ha deciso di arrivare fino alla cittadina polacca di Medyka per sostenere - come volontario - l'esercito ucraino nella resistenza all'invasione russa.
"Quando Putin avrà preso tutta l'Ucraina sarà troppo tardi, vedete anche voi come a loro manchi il supporto militare - ha spiegato Ian - l'idea è quella di dare un po' più di tempo alle sanzioni ma bisogna muoversi su due fronti". E aggiunge: "Questo scenario è simile a quello della Seconda Guerra mondiale. I politici devono rendersi conto che qui moriranno migliaia di soldati. So di poter morire ma anche io voglio aiutare l'Ucraina che, pur non essendo nella Nato, è Europa". E sui russi, Ian ha le idee chiare: "Capisco che vedano Putin come un'icona perché per loro ha portato il benessere nel loro Paese. A loro voglio dire: se vogliono una prospettiva devono tornare sui loro passi".