I due fucilieri di Marina agli arresti in India hanno parlato in collegamento video con Montecitorio in occasione della festa della Repubblica. "Abbiamo ubbidito a un ordine, abbiamo mantenuto una parola e oggi siamo ancora qui"
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Il tratto distintivo degli italiani è quello "di avere un grande cuore: l'affetto con cui ci state coinvolgendo ne è la prova diretta". A dirlo è il marò Massimiliano Latorre, che in collegamento video con Montecitorio aggiunge: "Quello che noi possiamo fare è comportarci da militari e italiani: soffrire con dignità nell'attesa che questa storia abbia termine". L'altro marò, Salvatore Girone, ha invece espresso "emozione" per la parata a Roma.
"Sono onorato e felice di aver avuto la possibilità di fare gli auguri e sono felice di avere le nostre famiglie coinvolte lì a Roma, prima alla parata, poi in commissione: loro sono il loro punto di forza insieme a tutti gli italiani", ha sottolineato Latorre.
"Chiedo scusa per l'emozione - ha proseguito il marò - ma non sono solito avere questo onore e voglio approfittare per estendere gli auguri al comandante delle Forze Armate, al Presidente e a tutti i nostri colleghi attualmente impegnati all'estero e a quelli che operano in Italia. E a tutti gli italiani".
Girone ha invece parlato della "grande emozione di sentire il passo marciante" della parata a Roma "e non è bello non essere lì tra loro: abbiamo ubbidito ad un ordine, abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta, e oggi siamo ancora qui. Vorremo fosse riconosciuta la nostra innocenza".
Il ministro Mogherini: "Condivido il loro dolore" - Dopo il collegamento video dei due marò con Montecitorio, Federica Mogherini ha espresso da Vienna "la sua vicinanza" ai due fucilieri, in India da due anni. "Condivido - ha detto il ministro degli Esteri - il loro dolore e delle loro famiglie, con le quali siamo in contatto".