Francesco Fresi è uno degli ultimi funzionari Ue viventi che partecipò alla firma di Roma: "Doveva avvenire in un luogo simbolico"
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Il 9 maggio è il compleanno dell'Europa. La prima idea di unità venne a Robert Schuman, ex ministro degli Esteri francese, con la "Dichiarazione Schuman" datata proprio 9 maggio 1950. Il documento pose le basi dell'Unione europea, dopo un anno nacque la Ceca (Comunità europea del carbone e dell'acciaio), che coinvolse Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo oltre a Francia e Germania occidentale. Di questo parla Francesco Fresi, ex funzionario dell'Unione Europea e uno degli ultimi testimoni viventi della firma dei Trattati di Roma del 1957, che di fatto segnarono il via al sogno di un'Europa unita, in questa intervista pubblicata sul sito dell'Europarlamento.
"Ero giovane, un giovane funzionario che lavorava per la presidenza italiana del Consiglio dei Ministri" - racconta Fresi - "Fu l'inizio della mia partecipazione ufficiale alle attività relative alla creazione della Comunità europea. E ripensando a tutto questo 60 anni dopo, è davvero piuttosto straordinario. La firma dei trattati doveva avvenire in un luogo simbolico. Quale simbolo migliore di Roma, con la sua cultura, come estensione della cultura giudaica e dell'antica Grecia. E a Roma, quale luogo migliore del Colle Capitolino, che rappresenta il fulcro di quella che fu la cultura dell'Impero Romano e dell'Europa tutta".