Il killer di Utoya minaccia lo sciopero della fame: "Voglio la Playstation nuova"
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Anders Breivik ha inviato alcune lettere ai media dichiarandosi torturato e auspicando un regime fascista nel futuro della Norvegia
Anders Breivik, l'estremista norvegese che nel luglio del 2011 uccise otto persone a Oslo e fece strage di 69 giovani sull'isola di Utoya, minaccia: "Mi state uccidendo, e a questo punto l'unica soluzione è lo sciopero della fame". Tra le richieste scritte dall'uomo in lettere inviate ai media, una Playstation nuova. Quanto all'annunciato digiuno, non ne ha ancora stabilito l'inizio.
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Vuole anche la paghetta "come gli altri" - Già nel gennaio dello scorso anno i suoi avvocati avevano denunciato le autorità carcerarie per "tortura aggravata". Nelle lettere datate 29 gennaio, l'omicida lamenta di essere costretto a giocare con una Playstation obsoleta lamentando: "Gli altri detenuti hanno la versione più moderna..."
Inoltre, Breivik vuole una paghetta settimanale aumentata a 50 dollari "come gli altri", l'abolizione delle perquisizioni corporali, la disponibilità di un moderno pc e non "di una macchina per scrivere con tecnologia risalente al 1873".
Si proclama "militante dei diritti umani" - Inoltre, l'assassino di Utoya lamenta una "tortura" da parte dei media: "Mi state sottoponendo a un inferno e non vivrò ancora a lungo... ma se muoio tutti gli estremisti e radicali di destra sapranno chi mi ha torturato a morte e ciò potrebbe avere per alcuni conseguenze nel breve periodo, ma anche quando la Norvegia sarà nuovamente un regime fascista, entro i prossimi quarant'anni".
Alla stampa, Breivik rivolge le ultime accuse: "Sembrate pensare che noi, i militanti dei diritti umani, siamo dei mostri nazisti che devono essere spinti al suicidio".