LA GERUSALEMME D'EUROPA

Il Papa a Sarajevo: "Nel mondo c'è un clima di guerra e c'è chi lo fomenta"

Nel suo ottavo viaggio internazionale, il Santo Padre ricorda ancora una volta tutti i mali degli scontri fra i popoli e ai fedeli rivolge l'appello: "Mai più la guerra"

06 Giu 2015 - 21:48

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Papa Francesco in visita a Sarajevo: per il Pontefice si tratta dell'ottavo viaggio internazionale, il terzo in Europa dopo quelli a Tirana e a Strasburgo. "Sarajevo è chiamata la Gerusalemme d'occidente: è una città di culture religiose tanto diverse, una città che ha sofferto tanto nella storia ed è in un bel cammino di pace. E' per parlare di questo che faccio questo viaggio, come segno di pace e preghiera di pace", ha spiegato il Pontefice.

Il Papa a Sarajevo: "Nel mondo c'è un clima di guerra e c'è chi lo fomenta"

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"C'è chi vuole creare un clima di guerra" - Nella sua messa allo stadio della città il Santo Padre ha poi denunciato un "clima di guerra" nel mondo, dichiarando che oggi "c'è chi vuole crearlo e fomentarlo deliberatamente, in particolare coloro che cercano lo scontro fra diverse culture e civiltà, e anche coloro che speculano sulle guerre per vendere armi".

Franceso ha poi rivolto ai fedeli questo appello: "Oggi, cari fratelli e sorelle, si leva ancora una volta da questa città il grido del popolo di Dio e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà: mai più la guerra!".

"La guerra significa bambini, donne e anziani nei campi profughi - ha continuato -; significa dislocamenti forzati; significa case, strade, fabbriche distrutte; significa soprattutto tante vite spezzate. Voi lo sapete bene, per averlo sperimentato proprio qui: quanta sofferenza, quanta distruzione, quanto dolore!".

"Sono qui come pellegrino di pace" - "Sono venuto come pellegrino di pace e di dialogo, 18 anni dopo la storica visita di san Giovanni Paolo II, avvenuta a meno di due anni dalla firma degli Accordi di Pace di Dayton". Così il Papa a Sarajevo, durante l'incontro con le autorità. "Sono lieto di vedere i progressi compiuti, per i quali occorre ringraziare il Signore e tante persone di buona volontà".

Il Pontefice ha quindi invitato a "passare da una cultura dello scontro, della guerra, a una cultura dell'incontro. Abbiamo tutti bisogno per opporci con successo alla barbarie di chi vorrebbe fare di ogni differenza l'occasione e il pretesto di violenze sempre più efferate, di riconoscere i valori fondamentali della comune umanità", ha aggiunto Papa Francesco.

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