Il Pontefice, già in occasione del suo viaggio sempre a Lesbo nell'aprile 2016, aveva portato in Italia tre famiglie siriane richiedenti asilo
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L'elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewski, su mandato di Francesco, si è recato nell'Isola greca di Lesbo insieme ad alcuni responsabili della Comunità di Sant'Egidio, e rientrerà in Italia mercoledì con un gruppo di 33 profughi richiedenti asilo politico. L'operazione si concluderà in dicembre, quando altri 10 migranti saranno accompagnati in Italia. L'accoglienza dei profughi sarà a carico della Santa Sede e della Comunità di Sant'Egidio.
Il Pontefice, già in occasione del suo viaggio a Lesbo nell'aprile 2016, aveva portato in Italia tre famiglie siriane richiedenti asilo, di cui la Santa Sede si assunse l'onere di accoglienza e di sostentamento, mentre l'ospitalità e il percorso di integrazione vennero seguiti dalla Comunità di Sant'Egidio.
A maggio, a tre anni da quell'evento, il Papa ha chiesto all'elemosiniere di tornare nell'isola per rinnovare la solidarietà al popolo greco e ai profughi e, anche in questa occasione, ha espresso il desiderio di compiere un ulteriore gesto di solidarietà e ospitare un gruppo di giovani profughi e alcune famiglie provenienti dall'Afghanistan, dal Camerun e dal Togo. "Dopo un intenso periodo di trattative ufficiali tra gli organismi competenti al fine di realizzare questo nuovo corridoio umanitario, il ministero dell'Interno ha dato l'assenso definitivo a svolgere l'operazione", riferisce la nota della Santa Sede.
Sempre a dicembre altri 10 profughi verranno accompagnati in Italia. L'accoglienza di questi profughi sarà, anche in questo caso, a carico della Santa Sede, attraverso l'Elemosineria Apostolica, e della Comunità di Sant'Egidio. Quest'ultimi si sono dichiarati "felici di ospitare i profughi che papa Francesco ha deciso di portare in salvezza con un corridoio umanitario da Lesbo".