Fotogallery, un anno di guerra in Ucraina: tutti i numeri
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Il documento, pubblicato nell'anniversario dell'aggressione russa a Kiev, include la prima dichiarazione cinese sulla sicurezza dei civili, sul rispetto del diritto internazionale umanitario e sulla contrarietà agli attacchi alle centrali nucleari. L'ambasciatore Ue: "Studieremo il testo"
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Dialogo e cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, no all'uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche a uso civile: sono questi i punti principali della preannunciata "Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina", un documento che si profila più come un insieme di punti di vista per raggiungere la de-escalation che come un vero e proprio "piano di pace" o una offerta di mediazione. Il testo, pubblicato nell'anniversario dell'aggressione russa a Kiev, include 12 punti e la prima dichiarazione cinese sulla sicurezza dei civili, sul rispetto del diritto internazionale umanitario e sulla contrarietà agli attacchi contro le centrali nucleari. L'ambasciatore Ue: "Studieremo il documento". La Nato: "Pechino non è credibile". Per l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue, Josep Borrell, quello cinese "non è un piano di pace, ma un documento di intenzioni in cui Pechino illustra tutte le sue posizioni che sono note dall'inizio".
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Rispondendo da Tallinn a una domanda sul piano di Pechino, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto: "La Cina non ha credibilità perché non ha mai condannato l'invasione russa e ha firmato qualche tempo prima un accordo per una partnership senza limiti con Mosca". E sulla possibilità che la Cina fornisca armi alla Russia, ha spiegato: "Non vediamo alcuna evidenza di aiuti militari anche minimi consegnati, ma quello che vediamo è che ci sono indicazioni per cui la Cina potrebbe farlo".
L'ambasciatore europeo in Cina, Jorge Toledo, ha detto che "l'Ue studierà il piano" precisando che si tratta di "un documento di posizione, non di una proposta di pace" o un'offerta di mediazione. E ha aggiunto: "Se è un segnale positivo per l'Ucraina, allora lo è anche per l'Ue, anche se lo stiamo studiando attentamente".
Diffuso dal ministero degli Esteri, il testo della Cina prevede, fra l'altro, il rigetto dell' uso e anche solo della minaccia di usare armi atomiche, la fine delle ostilità, la ripresa dei colloqui di pace e l'eliminazione delle sanzioni.
Al primo punto c'è il rispetto di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i Paesi secondo le leggi internazionali riconosciute, compresi scopi e principi della Carta delle Nazioni Unite. Al secondo, c'è l'abbandono della "mentalità della Guerra Fredda": la sicurezza di un Paese non può andare a scapito di quella di altri Paesi e "la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari". Pertanto, serve un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile per la stabilità a lungo termine del mondo.
Il cessate il fuoco e lo stop ai combattimenti fanno parte del terzo punto: è necessario "sostenere Russia e Ucraina affinché si incontrino" e riprendano il dialogo diretto per arrivare a un cessate il fuoco globale. I colloqui e i negoziati, al quarto punto, sono "l'unica via d'uscita praticabile".
Al quinto, c'è la protezione dei civili e la creazione di corridoi umanitari per l'evacuazione dalle zone di guerra. Mentre, al sesto punto, c'è l'invito a "rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale", astenendosi dall'attacco ai civili e a strutture civili, e a favorire lo scambio di prigionieri.
Al settimo e all'ottavo punto ci sono il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari (no agli attacchi armati e sì al ruolo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica) e il rigetto delle armi nucleari (non possono essere usate e la guerra nucleare non può essere combattuta) sia sul loro uso sia sulla semplice minaccia. "Ci opponiamo allo sviluppo e all'uso di armi biologiche e chimiche da parte di qualsiasi Paese e in qualsiasi circostanza".
Le garanzie per l'export di cereali sono al nono punto: "Tutte le parti dovrebbero attuare l'accordo firmato da Russia, Turchia, Ucraina e Onu in modo equilibrato, completo ed efficace". Poi, al decimo, stop alle sanzioni unilaterali e alle pressioni che "non solo non risolveranno i problemi, ma ne creeranno di nuovi". All'undicesimo punto, l'appello per "la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento" a tutela dell'economia globale. Infine, l'invito a promuovere la ricostruzione postbellica.
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