Voci contrastanti sulla meta scelta dal monarca che ha annunciato il proprio trasferimento all'estero a seguito di uno scandalo finanziario in cui è coinvolto
Si rincorrono in Spagna le voci sulla meta scelta dall'ex re Juan Carlos, che ha annunciato il proprio trasferimento all'estero a seguito di uno scandalo finanziario in cui è coinvolto. Secondo vari media locali, il padre di re Felipe, avrebbe lasciato il Paese domenica per raggiungere la Repubblica Domenicana, ma c'è chi, come El Confidencial, ipotizza che Juan Carlos abbia scelto l'Italia dove ha familiari e amici.
Vari media spagnoli parlano di spostamento in auto fino a Oporto, in Portogallo, e poi volo verso la Repubblica Dominicana, dove l'82enne avrebbe intenzione di rimanere qualche settimana. Juan Carlos, secondo la Vanguardia, alloggerà nel complesso Casa de Campo, a La Romana, ospite dei Fanjul, una facoltosa famiglia proprietaria di vaste piantagioni di zucchero, prima di cercare una nuova destinazione. El Confidencial, invece, dichiara che il re emerito potrebbe avere scelto proprio il Portogallo, dove visse nell'infanzia, oppure la Francia o ancora l'Italia, dove ha familiari e amici.
Juan Carlos, considerato fondamentale per il ripristino della democrazia in Spagna dopo la morte del dittatore Francisco Franco nel 1975, in anni recenti è stato coinvolto in vari scandali ed è sotto indagine in Spagna e in Svizzera per sospetti illeciti finanziari. Nel 2014 ha abdicato in favore del figlio Felipe, perdendo così l'immunità che la Costituzione spagnola gli garantiva. Ha annunciato la sua intenzione di lasciare la Spagna in una lettera in cui ha affermato, tra l'altro, di voler preservare la sua "eredità e dignità personale" di fronte allo scandalo di corruzione che lo vede coinvolto.
La Procura della Corte suprema spagnola sta indagando sulla Fase II della costruzione, in Arabia Saudita, della cosiddetta "alta velocità del deserto", ovvero la linea ferroviaria che collega Medina e La Mecca; Juan Carlos sarebbe intervenuto nel negoziato data la sua vicinanza personale alla famiglia reale saudita, pretendendo però una somma di denaro (finita su un conto svizzero) per il suo ruolo di intermediario, per quanto istituzionale, e soprattutto omettendo di dichiararla al fisco.
L'appalto era stato assegnato di fatto nel 2012 ma una serie di ritardi e divergenze ne ha ritardato la firma fino al maggio del 2018, dopo un accordo in cui il consorzio spagnolo ha ottenuto 210 milioni di euro in più rispetto alla cifra originale.