il mezzo con il suo messaggio pubblicitario ad aleppo

Il suo van finisce all'Isis, idraulico texano fa causa al concessionario per 1 mln di dollari

L'artigiano aveva sostituito il suo vecchio mezzo con uno nuovo, lasciando però la scritta pubblicitaria con il suo numero di telefono sulla portiera: ora è un camion lanciamissili ad Aleppo e lui riceve minacce di morte

12 Dic 2015 - 09:12

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Fatale quella decalcomania con numero di telefono lasciata sulla portiera del suo vecchio furgone, dato indietro nel 2013 a una concessionaria di Houston, in Texas, in cambio di uno nuovo. Da quando quel suo mezzo è finito nelle mani degli uomini dell'Isis, ad Aleppo, in Siria, ed è apparso in un video mentre viene impiegato per sparare missili antiaerei contro il regime, il suo cellulare ha squillato oltre mille volte e per l'idraulico Mark Oberholtzer di Texas City la vita è diventata un incubo. Così ha deciso di portare in tribunale il concessionario che gli aveva impedito di cancellare quelle scritte dal furgone, "per non rovinare la vernice, perché ci avrebbero pensato loro". La richiesta danni è di un milione di dollari.

Il suo van finisce all'Isis, idraulico texano fa causa al concessionario per 1 mln di dollari

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Alla fine nessuno ha cancellato quel logo e quel numero di telefono - si legge nella denuncia di Oberholtzer - che sono finiti in un video di jidahisti del gruppo Ansar al-Din e in una foto di propaganda, diventati virali dopo la pubblicazione via Twitter, con oltre due milioni di visualizzazioni. E la didascalia di accompagnamento alla foto non lasciava dubbi: "Usiamo il furgone di un idraulico contro il regime ad Aleppo".

Da quel momento Mark ha iniziato a essere tempestato di telefonate dal contenuto violento, ricevendo anche minacce di morte, oltre alle continue richieste di interviste e alla visita dell'Fbi. Oberholtzer in tribunale ha ricostruito quanto accaduto: il suo veicolo è stato venduto all'asta in Texas nel novembre 2013, poi spedito il mese successivo da Houston in Turchia. Da qui all'arruolamento tra i mezzi usati dagli uomini del Califfato il passo è stato breve. La prossima udienza andrà in scena il 18 dicembre: la richiesta di risarcimento danni ammonta a un milione di dollari.

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