IL CASO

Ilaria Salis, Orban vede Meloni: "Mi muoverò per equo trattamento | Tutti i diritti saranno garantiti"

Il portavoce del premier: "E' accusata di reati gravi, abbiamo preso misure adeguate". Il governo ungherese in una nota parla di "un attacco per rovinare i rapporti con l'Italia"

01 Feb 2024 - 01:18
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"Ho raccontato nei dettagli il caso Ilaria Salis al premier Giorgia Meloni. Le ho detto che la magistratura non dipende dal governo, ma dal Parlamento". Così il premier ungherese Viktor Orban, parlando con i cronisti al termine di un incontro di un'ora con il presidente del Consiglio italiano a Bruxelles. "L'unica cosa di cui sono legittimato a fare - ha spiegato - è fornire i dettagli del suo trattamento" in carcere e "esercitare un'influenza perché abbia un equo trattamento". Poi ha aggiunto: "Ilaria Salis ha potuto fare delle telefonate e non è stata isolata dal mondo. Tutti i diritti saranno garantiti".

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Budapest: "E' accusata di reati gravi, prese misure adeguate"

 In precedenza Zoltan Kovacs, il portavoce di Orban, aveva scritto su X in merito al caso della maestra italiana apparsa legata mani e piedi in tribunale a Budapest. I reati che le vengono contestati "sono gravi, sia in Ungheria sia a livello internazionale. Le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell'accusa del reato commesso. La credibilità di Ilaria Salis è altamente discutibile, come dimostrato, tra l'altro, dalle false dichiarazioni da lei rilasciate circa la sua istruzione, la sua situazione familiare e le sue relazioni personali, che si sono poi rivelate false.

Ilaria Salis trattata in modo disumano? "Proprio no"

 Kovacs, respingendole le accuse di "media di sinistra e organizzazioni per i diritti umani", aveva anche negato che Ilaria Salis fosse stata trattata in modo "disumano". "Disumano? Proprio no. Presa sul serio per la gravità del crimine di cui è accusata? Più probabilmente", si legge sul profilo X del portavoce, secondo cui il legale ungherese di Salis, Gyorgy Magyar, è "un avvocato apertamente di sinistra".

"Elevati standard igienici nelle carceri ungheresi"

 "Nelle carceri ungheresi, ai detenuti vengono forniti tre pasti al giorno, che soddisfano i requisiti di una dieta sana", aveva proseguito Kovacs respingendo quanto sostenuto dall'italiana. "Vengono effettuati controlli igienici continui e i detenuti ricevono cure mediche adeguate. L'affermazione secondo cui ci sono i ratti è una bugia e gli istituti di servizio carcerario soddisfano elevati standard igienici". Inoltre "i contatti" di Salis "con i suoi genitori erano regolari e ordinati. In Ungheria i detenuti che ritengono che i loro diritti siano stati in qualche modo violati possono presentare denuncia".

Salis al portavoce di Orban: "I fatti sono al di là delle parole'"

 "Ci sono dei fatti che sono al di là delle parole, per cui non c'è bisogno di commentare più di tanto". Così ha replicato Roberto Salis, padre di Ilaria, alle parole del portavoce del primo ministro ungherese Orban. "Adesso speriamo che si smuovano un po' le acque - ha aggiunto -. Oggi sono stato a pranzo con l'ambasciatore".

La nota: "Attacco per rovinare i rapporti con Roma"

 I media di sinistra e i gruppi per i diritti umani hanno lanciato un attacco orchestrato contro l'Ungheria", si legge poi in una nota del governo ungherese, volto a "distruggere le buone relazioni politiche" tra Budapest e Roma "nel caso di tre cittadini stranieri accusati di aggressione organizzata di presunti simpatizzanti dell'estrema destra".

Tajani: "Il procuratore generale ungherese la visita in carcere"

 Intanto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha riferito che martedì sera il procuratore generale ungherese è andato a trovare Ilaria in carcere per verificare le sue condizioni. Il vicepremier ha ricordato poi che mercoledì "anche i genitori sono andati a trovarla". 

Lunedì dibattito a Strasburgo sul caso Salis

 Il caso Ilaria Salis, che in Italia ha anche scatenato uno scontro politico, arriva a Strasburgo. Lunedì pomeriggio alla plenaria dell'Eurocamera si terrà un dibattito, preceduto da un intervento di un rappresentante della Commissione Ue sulla vicenda. Lo riferiscono fonti parlamentari, anticipando l'ordine del giorno approvato dalla conferenza dei capigruppo. Il dibattito dovrebbe essere messo in agenda il 5 febbraio subito dopo l'apertura dei lavori.

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